Recensione a cura di Gino Campaner (ginodeilibri)
Di punto in bianco rappresenta il sesto romanzo della serie dedicata al commissario Rebaudengo (l’altra è dedicata al medico legale Ardelia Spinola). Tutti questi romanzi sono stati scritti dall’autrice ligure Cristina Rava. Una lunga serie di noir, iniziata nel 2007 (Commissario Rebaudengo un’indagine al nero di seppia) e il cui ultimo capitolo è appunto questo Di punto in bianco, uscito nel febbraio del 2019, edito da Rizzoli.
Il libro inizia con l’ormai ex commissario Rebaudengo che si gode la sua fuoriuscita dal corpo di polizia nella villa ereditata da una ricchissima zia con tanto di personale di servizio. Ma l’ozio dura poco perché un vecchio amico di gioventù gli chiederà di recuperare qualche informazione sulla misteriosa scomparsa di un giovane.
Da li prende corpo tutto il romanzo che vedrà l’evolversi delle indagini, condotte dal maggiore Bonaldo, affiancato da Rebaudengo e la successiva entrata in scena di Ardelia Spinola che, grazie al suo intuito, contribuirà fattivamente alla soluzione del caso. Devo confessare che finora ho colpevolmente trascurato i noir di Cristina Rava. Solo dopo l’ennesimo volume pubblicato mi sono deciso a leggerli.
Vedrò a mano a mano di recuperarli tutti perché questa appena terminata è stata proprio una piacevolissima lettura. Romanzo scritto molto bene, scorrevole, coinvolgente, anche ironico il giusto e con quella vena di piemontesità che ammanta tutto il libro, nel quale si parla anche di squisite pietanze e pregiati vini nonché di villaggi e paesaggi dislocati nel comprensorio delle langhe. Mollere, Sale San Giovanni, Mombasiglio sono solo alcuni dei paesi citati, che fanno da teatro ai fatti narrati nel libro. Molto suggestiva anche la descrizione dei paesaggi “fotografati” nel periodo di inizio autunno, quando il freddo non è ancora pungente e le valli si riempiono di colori, ma anche di nebbiolina che insinua nell’animo un po’ di malinconia.
Nel romanzo viene raccontato anche come evolve il rapporto tra Rebaudengo e Spinola, ormai tra i due sembra esserci solo grande affetto e amicizia. La loro collaborazione però dà sempre ottimi frutti e anche questo caso lo testimonia.
In definitiva, un noir con una trama coinvolgente che mantiene un ritmo vivace per l’intero romanzo e che ha il suo punto di forza nella descrizione del territorio e dei personaggi, soprattutto di quelli che si sono macchiati di qualche crimine, nel raccontare le loro angosce, nel saper descrivere la loro anima ferita.
Un libro che è corso via rapido, perché letto con l’interesse e la partecipazione che desta la penna di Cristina Rava. Purtroppo, essendo diventato fan di questa autrice, mi sono reso conto che devo recuperare molte informazioni riguardanti la coppia Rebaudengo/Spinola, dovrò quindi, con grande piacere, leggere le precedenti indagini.