Delitto all’Hotel del mare
Piero Bicocca è un uomo che ama, senza moderazione, i piaceri materiali della vita. La sua condizione economica gli permette un’esistenza agiata nella quale potersi occupare essenzialmente di ciò che lo appassiona, l’arte, la buona tavola, le belle donne, fregandosene altamente delle gelosie livorose dei suoi cugini: i Bergonzoni, noti industriali lombardi. Siamo nell’Italia del 1983. L’intreccio del giallo si sviluppa durante le vacanze pasquali, tra le mura e i rigogliosi giardini di un grande albergo di Nervi, l’Hotel del Mare, dimora storica di enorme fascino, che il mutare dei costumi rende però obsoleta. Nei suoi saloni liberty e nelle camere da letto sfila una serie di personaggi buffi, patetici e grotteschi, tra cui un politico della Prima Repubblica, un mercante d’arte alcolizzato, un industriale rampante, un artista concettuale in crisi seguito da una moglie isterica e un po’ ninfomane, una medium minacciosa, una bambina particolarmente intelligente costretta sulla sedia a rotelle e, naturalmente, Piero Bicocca, cliente abituale, in compagnia di una escort molto avvenente. La breve vacanza sembra svilupparsi secondo le aspettative: giornate un po’ noiose, lusso sottilmente decadente, alta cucina, vini pregiati, ammiccamenti di mariti libidinosi e giocose aste d’arte dirette come sempre dal proprietario dell’Hotel, Leopoldo Grass… Fino alla notte in cui, proprio nel suo studio, viene trovato il cadavere di…
Commedia nera a Genova Nervi

Un locale dove si ballava, bello, con tutte le conchiglie, reti appese, luci verdoline, sembrava di stare in fondo al mare.

Lo descriveva così la scrittrice Dacia Maraini nel suo romanzo Memorie di una ladra, lo storico e affascinante Hotel del Mare di Nervi.

Diventa una suggestiva cornice del nuovo romanzo del pavese Alessandro Reali dal titolo Delitto all’Hotel del Mare, uscito per la Fratelli Frilli editori, un giallo commedia ambientato nel 1983.

Personaggi del tutto pittoreschi e stravaganti saranno i protagonisti di una storia che si tinge di mistero e che ruota intorno a un famoso dipinto erotico di Fussli, artista di spicco della corrente che sarà denominata “Romanticismo gotico”.

Non vorrei soffermarmi su ciascuno di questi personaggi, mi sembra più giusto e doveroso lasciarli scoprire ai lettori, mi interessa invece sottolineare di come, attraverso un romanzo che abbina il giallo alla commedia, Reali sia riuscito a tratteggiare i vizi, le virtù dei suoi protagonisti, alcuni schiavi della loro stessa ipocrisia e sempre più dediti alla menzogna, con le loro problematiche e frustrazioni, altri nascondono torbidi segreti anche di vita personale come il proprietario dell’hotel Leopoldo Grass.

Se la prima parte della storia si focalizza sulla conoscenza degli ospiti della dimora, con vite che si intrecciano, con ammiccanti relazioni amorose che sembrano sfociare nell’erotismo e a volte in un deplorevole appagamento sessuale, nella seconda parte entra in scena il delitto e a indagare è chiamato in causa il commissario Bruno Perletto, coadiuvato dall’ispettore Beluga. La storia assume dei risvolti tutt’altro che leggeri, anzi scopriremo in questo omicidio tutta l’avidità e la cattiveria dell’essere umano, che non si ferma davanti a nulla pur di ottenere qualcosa che potrebbe rappresentare un finto e relativo benessere.

Un romanzo che strizza l’occhio sia alla regina del giallo deduttivo Agatha Christie, che alla coppia di autori Carlo Fruttero e Franco Lucentini come da incipit, Reali, ancora una volta, si contraddistingue come abile romanziere grazie alla sua prosa elegante e raffinata che rende gradevole la lettura di questo testo peraltro ben costruito.

In attesa del ritorno della coppia formata da Sambuco & Dell’oro e del commissario Caronte ci possiamo approcciare alla scoperta di questo volume che per la prima volta esplora il territorio genovese, e in particolare lo storico borgo marinaro di Nervi, con quel suo caratteristico porticciolo che ospita tanti ristoranti in riva al mare per delle serate all’insegna del ritrovato romanticismo.

Il pittore francese Gustave Courbet diceva che il mare è uno spettacolo inatteso, meraviglioso e ricco di aspettative, una di quelle cose che non si finiscono mai di guardare.

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