A cura di Miriam Salladini
Ciao Enzo, ho da poco terminato di leggere “Acuba. Trappola da un altro mondo”, un libro fantasy davvero bellissimo che ho divorato in pochissimi giorni. Parto subito con le domande.
1) Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Insegnante di matematica mi piace leggere, scrivere, giocare e praticare sport come il deltaplano, il windsurf, e l’immersione con le bombole. Amo la compagnia delle persone piacevoli. La scrittura mi permette di vivere emozioni intense mentre creo le scene.
2) Quanti libri hai scritto e qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo libro?
A parte il libro di successo sui giochi logici, ho pubblicato come unico romanzo “Acuba”. Pubblicarlo self, sia ebook che cartaceo, si è rivelato semplice e veloce.
3) Quali sono state le difficoltà che hai incontrato e che stai incontrando nella promozione del tuo libro?
Purtroppo richiede molto tempo, che viene sottratto alla scrittura, per cui sto riducendo la promozione al minimo.
4) Quanto conta secondo te la conoscenza diretta della vita quando si scrive un libro? Quanto invece l’immaginazione?
Servono entrambe. L’immaginazione ha bisogno dell’esperienza.
5) Puoi svelarci il tuo metodo di lavoro?
Quando decido di scrivere un libro dedico tutto il tempo possibile, in modo che le scene rimangano fresche nella mente e permettano sviluppi e approfondimenti.
La prima stesura è grezza, non mi curo della forma, l’importante è arrivare a un finale soddisfacente attraverso una storia interessante in grado di emozionare.
Se concludo questo processo e il risultato mi piace, comincio la revisione, un lavoro lungo e impegnativo. Rivedo ogni pagina, riscrivendo e sistemando tutto più e più volte.
6) Com’è nata l’idea di scrivere “Acuba”? C’è un personaggio a cui sei particolarmente legato?
“Acuba” nasce dall’idea di proporre dei significati, una visione precisa della vita e di quello che ci aspetta dopo. Trattandosi di temi delicati all’interno di un romanzo, ho costruito attorno ad essi una storia che li esprimesse in maniera velata, in modo da non urtare le diverse sensibilità dei lettori. In questo senso la classificazione appropriata per il libro sarebbe “narrativa”, in quanto gli elementi fantastici sono soltanto funzionali alla rappresentazione del contenuto.
Credevo che cogliere i sottintesi fosse semplice, mentre dai commenti sembra che non più del 20% di chi ha letto il libro lo abbia compreso.
Il personaggio a cui sono più legato è Luca Contero. Ha sofferto, si è trovato a dover scegliere in situazioni molto difficili, ma non ha mai tradito i suoi ideali e le sue qualità umane, qualunque fosse il prezzo da pagare. La scena in cui rifiuta di obbedire agli ordini è la mia preferita. L’ho scritta alle tre di notte, in uno stato di rara grazia creativa.
7) Sei un divoratore di libri? Qual è il tuo autore preferito?
Se dedicassi meno tempo alla scrittura leggerei certamente di più.
Ho amato Harry Potter, ho apprezzato la capacità narrativa di Thomas Harris e sono rimasto affascinato dal mondo creato da Stieg Larsson e dal suo personaggio femminile.
8) Quale consiglio daresti a un giovane scrittore?
La scrittura rappresenta un lavoro impegnativo e solitario, consigliabile solo a chi lo avverte come un bisogno.
Se questo è il caso, per produrre un libro adatto alla pubblicazione non basta scrivere. Occorre scrivere pensando ai fruitori, non a se stessi. Perché dovrebbero leggerlo? Trasmette emozioni? Ci sono parti lente o inutili? La narrazione è buona? Si sono rispettati elementi base come POV, infodump, ritmo, sequenze coinvolgenti sin dalle prime righe?
Se lui non fosse l’autore, lo leggerebbe? Se fosse un editore, vi investirebbe dei soldi?
Per la pubblicazione vanno evitate, in qualunque forma, EAP.
Alle CE piccole è preferibile, in molti casi, il self, che non va comunque affrontato in maniera leggera, necessita di molte conoscenze (che io ho appreso in parte solo DOPO aver pubblicato J )
9) Qual era da bambino il tuo sogno nel cassetto?
Può sembrare strano, ma l’ho realizzato: insegnare matematica J
10) Per terminare l’intervista noi del blog chiediamo sempre la citazione preferita e una ricetta. Puoi dirci le tue?
Citazione: “Nulla accade per caso” (presente numerose volte in “Acuba”, non per caso J)
Ricetta: Pulite, lavate e tagliate dei calamari freschi. Asciugateli bene. In un piatto versate abbondante farina di semola. Fate in modo che alle rondelle e ai ciuffi si attacchi bene la farina. Friggete in olio extravergine di oliva.
Complimenti per le belle domande. Ringrazio il blog gialloecucina per lo spazio e l’attenzione che mi ha dedicato. Un ringraziamento particolare e affettuoso a Miriam Salladini per l’attenta lettura e la splendida e competente recensione del romanzo, per la sua simpatia e le sue qualità umane.