Intervista a cura di Lady Nadia (seguitela sul Blog Lady Nadia: https://lady74na.wordpress.com)
Oggi ho il piacere di intervistare per Giallo e Cucina la star di Cannes in ambito letterario (non del cinema… certo che no!) Alessandra Bianchi!
Alessandra, sei ormai una veterana di WordPress e ancora prima di Splinder, i tuoi blog annoverano da sempre milioni di visitatori, e hai all’attivo la pubblicazione di 4 libri. Ci fai un velocissimo elenco e ci spieghi come e quanto i blog possano influire sulla carriera di scrittrice?
Milioni… forse un tempo, adesso saranno dieci o dodici. Da sempre non considero i “like” perché per me non significano nulla. Se ti è piaciuto, o se non ti è piaciuto, un post puoi anche scriverlo no? O forse è troppa fatica? Questo solo per puntualizzare che non ricambio mai le visite di chi lascia solamente “like”. Per quanto ne so, potrebbero lasciare 100 like all’ora in 100 blog diversi. Non capisco, ma mi adeguo, e non ricambio 😀
Ciò premesso, inizialmente il mio blog ha influito. Borelli mi trovò su Splinder e mi invitò a scrivere un romanzo erotico (“Lesbo è un’isola del Mar Egeo”). In seguito, però, non è più successo niente.
Parliamo appunto di Lesbo. Uno dei tuoi primi romanzi di successo che, proprio in questi giorni, è tornato disponibile in versione ebook, dai, dicci qualcosa!
Il prezzo è 3,99 euro. Scaricabile da… boh. Credo Amazon.
Oggi sei ospite di un blog culinario quindi mi viene spontaneo chiederti se hai mai descritto uno dei tuoi personaggi attraverso una particolarità o una caratteristica riguardante il cibo?
Mmm. Molto interessante. A livello specifico no; ma ho comunque spesso parlato di cibo. Non mi piacciono i romanzi asettici: quando leggo un libro voglio sapere cosa mangiano, se si lavano, se fumano, cosa bevono, etc. Poi, spesso, corro in cucina… mi è capitato anche di uscire a sera tarda per mangiare un hamburger con patatine. Una storia non deve essere un’arida successione di fatti, e neppure fermarsi all’analisi degli stati d’animo. Secondo me, deve andare oltre. In questo, Stephen King era grande. Mi piacciono meno le continue descrizioni dell’abbigliamento: indossava di qui, indossava di là; una mania di Ken Follett. Deve esserci un motivo che giustifichi tale ossessione, altrimenti è solo fine a se stessa. Tornando al cibo, a mio avviso è importante, anche perché non può prescindere dai luoghi dove viene ambientato il racconto. Come dimenticare, infine, il grande Simenon (Maigret)!
Qual è il tuo piatto preferito?
La lista è lunga e può anche variare, a seconda dei giorni. Soprattutto pesce, alla griglia o fritto. Patatine, cozze, ostriche, cotoletta alla milanese, bouillabaisse. (La bouillabaisse è una zuppa di pesce. La ricetta base comprende l’uso di almeno quattro pesci: scorfano (in francese rascasse), triglia (rouget), grongo (congre) e gallinella (in francese grondin), ma è uso aggiungere anche dentice, rombo, bottatrice, cefalo, nasello, nonché invertebrati come ricci, cozze e granchi. Nelle versioni più lussuose ed elaborate viene aggiunto anche il polpo e addirittura l’aragosta).
Mangeresti les escargots a la Bourguignonne?
Forse no. Non mi attirano.
A chi offriresti ostriche e champagne in un hotel con veranda sulla battigia?
Vediamo. A te, chérie, a Frederick Forsyth, a Wilbur Smith, a Margaret Mazzantini. Sono (siete) tutti scrittori che amo. Fuori dalla narrativa, vorrei Francesco Totti (senza la Ilary, ove fosse possibile). Fra gli attori, Johnny Depp. E Keith Richards dei Rolling Stones. Potrei amarlo alla follia (e follia, infatti, sarebbe).
Per conquistare un amante ti è mai capitato di ricorrere ad un piatto speciale cucinato con le tue delicate manine?
Una volta. Preparai il fegato alla veneziana?. Sul resto, stendo un velo pietoso. Peraltro, il fegato era buono.
Cosa ti sovviene alla mente se nomino le fragole?
Strana domanda, però credo che la risposta lo sia ancora di più: fate e sesso. Mondi immaginari e bellissimi e torridi amplessi. Un mix intrigante, tipo cioccolato e limone. Esiste uno sfizioso giochino che vede coinvolte le nostre fragole; non credo tuttavia che sia opportuno parlarne qui. Tu hai una fantasia smodata, cara Lady Nadia, alias Black Lady, e sono sicura che hai compreso… V.M.
Se dovessi paragonare Lesbo ad una pietanza sarebbe…Ostriche! Ca va sans dire.
E se la pietanza fossi tu… saresti?
Mumble, mumble… spaghetti al pomodoro. Sono una persona molto semplice. Ma gli spaghetti al pomodoro sono buoni!
Inviti a cena Renzi e poi Putin.
Due menù personalizzati, che proporresti per l’occasione?
Be’ con Putin è molto difficile; in genere lui si porta tutto dalla Russia: cibo, acqua, posate. Renzi? Una fiorentina? Da mezzo chilo.
Ti è simpatica Cristina Parodi? E Cristina d’avena? Stiamo divagando?
Divaga pure. Mi sono simpatiche come l’erba gramigna! La Parodi rappresenta l’esempio dell’inutilità fatta donna. D’altronde, ha i suoi santi in paradiso.
Il tuo libro e il tuo autore preferiti?
“Il Signore degli Anelli”. J.R.R. Tolkien. E pure lì si parla di cibo! Ricordo un capitolo basato sul coniglio al ragù cucinato con erbe aromatiche. Gli hobbit avevano sempre fame.
Il tuo cuoco preferito?
Il cuoco dell’Auberge Provencale. Un vero Maestro.
Ti piacciono le banane?
Ahahah 🙂 Domanda tendenziosa? Comunque, sì, molto. Fanno bene alla salute.
Compri ancora ciupa ciupa e se sì a che gusto?
Li lascio a te, golosona.
Chi lasceresti (sinceramente) tre settimane a digiuno?
Salvini, Grillo, la sindaca di Roma, Cristina Parodi, Marine Le Pen, Trump… e molti altri 😀
Chi obbligheresti invece a mangiare cipolle per tre mesi?
Però a me piacciono! E piacciono anche al signor Addolorato Carmine Piselli (detto dagli amici Dolores o Piso), che sarà protagonista di un mio prossimo racconto. L’alito fresco? Bastano una caramellina alla menta e fare la cacca tutti i giorni 🙂
Segui una dieta particolare per restare così in forma?
Grazie, biondina! Mi muovo, faccio sport, ma a dire il vero mangio un po’ di tutto. Se non ingrasso è forse per una questione di genetica. In caso contrario, mi metterei a dieta.
Qual è il tuo ristorante preferito?
L’Auberge Provencale. E’il più antico ristorante di Cannes, situato in Rue Saint-Antoine, sopra al Porto Vecchio. Costa meno di un ristorante di Milano, Como, Lecco e Bellagio! Qualità super! Prima ne avevo citato il cuoco. Una menzione è d’obbligo anche per Pierrot con i suoi cesti di ostriche fresche in bellavista, fuori dal locale. Si trova in Rue Félix Faure, sempre a Cannes.
Dai gusti alimentari si può capire molto di una persona. Usi molto aglio?
Io no. Però abitando a Cannes…
Quando perde la Roma cosa corri ad ingurgitare? Patatine fritte, nutella, cioccolato, pistacchi… dai confessa!
Birra. E ultimamente ne bevo troppa 🙁 Mi consolo con il Nizza. E con Super Mario).
Quale cibo non dovrebbe mancare mai dopo una lunga e folle notte di sesso?
Quattro uova al bacon, marmellata, croissant, spremuta d’arancia, caffè americano.
Come da tradizione hai voglia di lasciare una bella ricetta ai nostri amici di Giallo e cucina?
Eccovi una ricetta della mia amica Laura.
Ingredienti: 1 kg di piccole pere mature, sbucciate, private del torsolo e affettate non troppo finemente / 2-4 cucchiai di succo di limone / 200 g di farina / 2 cucchiaini di cannella in polvere / 1 presa di sale / 3 grosse uova / 1 cucchiaino e mezzo di lievito in polvere / 150 g di zucchero / 120 g di burro fuso / 90 ml di marsala secco (se la torta e’ destinata a dei piccoli usate tranquillamente il latte) per guarnire : 3 cucchiai di burro / 1 cucchiaino di cannella in polvere / 80 g di zucchero.
Io ho utilizzato lo zucchero di canna in minore quantita’ e meno burro, la torta e’ buonissima anche cosi’,🙂 Per prepararla fate cosi’: spruzzate il succo di limone sulle pere affettate per evitare che diventino nere mentre preparate l’impasto. Preriscaldate il forno a 180° C. Imburrate una tortiera a cerniera.
Mescolate la farina, il lievito, la cannella e il sale. Sbattete le uova e lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungete la base di farina, alternando con il burro e il latte (o marsala se avete fatto questa scelta). Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Mettete meta’ dell’impasto nella tortiera e coprite con le pere. Spargete il burro a fiocchetti, la seconda dose di cannella e meta’ della seconda dose di zucchero. Coprite con l’impasto rimasto. Non vi preoccupate se le pere non sono completamente coperte dall’impasto.Spolverizzate con lo zucchero rimasto e fate cuocere per 30-40 minuti o fino a quando uno stuzzicadenti infilato nel centro non risultera’ asciutto.Fate raffreddare nella tortiera.
E per finire una citazione?
Non tutto quel ch’è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch’è forte non s’aggrinza,
Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L’ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quel ch’è senza corona.
(J.R.R. Tolkien)
Ciao da Lady Nadia e dalla mitica Alessandra Bianchi.
Bacioni a tutti da Ale.
2 risposte
L’ha ribloggato su Lady Alessandra.
ahah una intervista davvero… gustosa!! 😀
In effetti l’idea di un romanzo dove il protagonista sia un appassionato culinario non è male 🙂
http://www.wolfghost.com