Rubrica a cura di Roberto Gassi
Chi è Paul Auster?

Paul Benjamin Auster (Newark, 3 febbraio 1947) è uno scrittore, saggista, poeta, sceneggiatore, regista, attore e produttore cinematografico statunitense. Attualmente vive a Brooklyn, New York. È conosciuto anche con gli pseudonimi di Paul Queen e Paul Benjamin. Protagonista della letteratura americana contemporanea, nonché di quella mondiale, viene ascritto al cosiddetto Postmodernismo.
Vi propongo un viaggio a New York, una trilogia, tre «detective stories» made in USA pubblicate tra il 1985 e il 1987: Città di vetro (City of Glass), Fantasmi (Ghosts), La stanza chiusa (The Locked Room).
Città di vetro: un meta romanzo nel quale il protagonista, Daniel Quinn, uno scrittore di gialli di largo consumo che si firma con lo pseudonimo di William Wilson, conduce una vita senza scopo, non ha obiettivi da perseguire. La tragedia che lo ha segnato è stata perdere la moglie e il figlio in un incidente: decide d’isolarsi, di rinunciare al contatto con gli altri, col mondo che malgrado tutto gli si muove attorno indifferente al dolore che lo attanaglia corrodendogli l’anima. Vaga per New York senza meta, perdendosi in una città che Auster riesce a rendere surreale, a tratti allucinata. Daniel Quinn è l’ombra di se stesso, un’ombra che si allunga su una città di vetro…
Ma prima di partire facciamo un passo indietro…
Che cos’è un meta romanzo?
«Opera letteraria che ha come argomento un romanzo o un romanziere che lo scrive» (vocabolario Treccani).
Che cos’è un alter ego?
«Sostituto o in genere persona che fa le veci di un’altra e ha facoltà di decidere in suo nome» (sempre vocabolario Treccani).

«Cominciò con un numero sbagliato, tre squilli di telefono nel cuore della notte e la voce all’apparecchio che chiedeva di qualcuno che non era lui. Molto tempo dopo, quando fu in grado di pensare a ciò che gli era accaduto, avrebbe concluso che nulla era reale tranne il caso. Ma questo fu molto tempo dopo. All’inizio, non c’erano che il fatto e le sue conseguenze» (incipit).
Immaginate di ricevere una telefonata nel cuore della notte, alzate il ricevitore e ascoltate queste parole: «Vorrei parlare con il signor Paul Auster dell’Agenzia Investigativa Auster… È una cosa della massima urgenza, non c’è quasi più tempo». La storia si ripete le notti successive e per quanto spiegate ripetutamente al vostro interlocutore che ha sbagliato numero, lui non demorde. Preso dalla morsa della solitudine, dal suo errare senza scopo, Daniel Quinn intravede in quello scambio di persona una possibilità, una sfida che accetta: sveste i panni dello scrittore per indossare quelli di un detective al pari del personaggio dei suoi romanzi.
Quinn in Auster, e il gioco è fatto.
Per quanto l’indagine sia reale (parliamo di detective stories), i contorni del poliziesco sono sfumati, quindi non consiglio questo libro a chi è appassionato di gialli classici – copia e incolla, perché ne spezzerebbe la monotonia abitudinaria, ma se volete rischiare… Saggereste qualcosa di nuovo che non potrà lasciarvi indifferenti.
Cosa aspettarsi?
Un’ indagine imprevedibile: sta a voi scoprire quanto sia un’indagine poliziesca, quanto uno scandagliare la solitudine dell’animo umano.
Un protagonista romanziere che veste i panni di un detective (un Auster che si cala nella storia come personaggio semplicemente con il proprio nome e cognome).
Una tetra New York in cui perdersi, ombre dalle quali guardarsi, anime mute, spettri.
Un sottobosco di riferimenti letterari tutto da scoprire. Un suggerimento? Daniel Quinn condivide le sue iniziali con il cavaliere di Cervantes (Don Quijote), ma non solo… Cercate bene quando Daniel incontra il personaggio “Paul Auster”.
Parole chiave: meta romanzo, Don Chisciotte, New York, fantasmi, solitudine.
Non vi resta che indossare le scarpe dello scrittore e tenere il passo…
Consigli per la degustazione della lettura
Aperitivo: tarallini ai cereali, olive termite in salamoia, pecorino sardo, crostini con pomodori secchi.
Vino: Nero di Troia, Ripe Alte, Cantine Diomede.
Sigaro: Montecristo N. 4.
Musica in sottofondo (o nelle pause fumate): George Gershwin, Rhapsody in Blue.
Dell’autore consigliamo
Mr Vertigo Romanzo, 1994.
«Se resti qui, non arriverai vivo a primavera. Se vieni con me, ti insegnerò a volare».
Smoke Film, 1995.
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