Il libro perduto alla cui ricerca mi sono messa per la rubrica di questo mese è il libro che segna l’esordio di Margaret Atwood ed è stato pubblicato in inglese nel 1969. Si tratta di “La donna da mangiare” (The Edible Woman). Quest’opera ha consacrato la Atwood come una delle voci più importanti della letteratura contemporanea, grazie alla sua capacità di analizzare i ruoli di genere e le dinamiche di potere nella società. Il romanzo è diviso in tre parti, ognuna delle quali rappresenta una fase dell’evoluzione psicologica di Marian. Interessante è il cambiamento della narrazione: nelle prime due parti il libro è scritto in prima persona, mentre nella terza parte passa alla terza persona, indicando una scissione tra Marian e la sua percezione di sé. Fra le tematiche interessanti, che ricorreranno anche nei lavori successivi di Margaret Atwood ho apprezzato le seguenti:
Identità e autodeterminazione: Il romanzo esplora la difficoltà di trovare la propria identità in una società che impone rigidi ruoli di genere. Marian lotta contro le aspettative che il fidanzamento e il matrimonio le impongono, arrivando a mettere in discussione la sua stessa definizione di sé.
Il corpo come terreno di conflitto: Il rifiuto del cibo da parte di Marian diventa un modo per esprimere la sua ribellione verso una società che la vede solo come un oggetto da consumare o come una donna destinata a essere “servizievole” e “appetibile”. La metafora del cibo è centrale: Marian si sente “mangiata” metaforicamente dagli altri, fino a perdere la propria soggettività.
Ruoli di genere e patriarcato: Il romanzo critica le dinamiche di potere all’interno delle relazioni eterosessuali e dei rapporti di lavoro, evidenziando il sessismo e la disuguaglianza che permeano il contesto sociale degli anni ’60 (e che risultano ancora attuali).
Conformismo e ribellione: Marian vive un conflitto tra il conformismo a cui la società la spinge (rappresentato dal fidanzamento con Peter e dall’idea di un matrimonio borghese) e il desiderio di una vita autentica e libera da aspettative esterne.
L’alienazione: Il lavoro di Marian in un’azienda di ricerche di mercato, con i suoi processi standardizzati e impersonali, riflette l’alienazione dell’individuo all’interno di una società consumistica.
Margaret Atwood è una scrittrice canadese poliedrica e profondamente influente, conosciuta per la sua straordinaria capacità di intrecciare narrativa, poesia e saggistica in opere che affrontano temi universali con grande profondità e acutezza. La sua scrittura si distingue per una combinazione di elementi distopici, simbolismo, satira e un acuto realismo psicologico. È una figura centrale nella letteratura contemporanea e un punto di riferimento per il femminismo e le tematiche ambientali.
Margaret Atwood è riconosciuta come una delle scrittrici più importanti del nostro tempo. Le sue opere sono diventate non solo classici della letteratura, ma anche oggetti di discussione pubblica e adattamenti di grande successo (come la serie TV The Handmaid’s Tale).
Consiglio la lettura di “La donna da mangiare” perché offre un ritratto acuto e ironico della condizione femminile e delle pressioni sociali; perché è un’opera di forte critica sociale, ma con un tocco di leggerezza e umorismo che la rende accessibile, perché è un testo fondamentale per comprendere l’evoluzione del femminismo nella letteratura e per riflettere su temi ancora oggi attuali.
Trama
Marian è una ragazza ben educata e istruita, vive negli anni Sessanta a Toronto, ed è fidanzata con Peter, un promettente avvocato. Lavora in un’azienda che si occupa di ricerche di mercato, dove i posti di responsabilità sono tutti ricoperti da uomini. Ambiziosa, ma anche desiderosa di essere normale, Marian decide di assecondare le richieste del suo fidanzato e della società e attende fiduciosa il matrimonio, che pensa le conferirà un ruolo. La svolta inattesa giunge quando incontra Duncan, un dottorando in Letteratura inglese che ignora le regole ed è profondamente determinato, a differenza di Marian, a esprimere la propria individualità. La ribellione parte dal corpo della ragazza, che inizia a rifiutare il cibo: prima la carne, poi le uova, infine le verdure, finché la sua personalità, tenuta così a lungo a freno, esplode in una serie di comportamenti inappropriati e sovversivi, modificando per sempre la sua rassicurante, stabile routine. Spregiudicato, esilarante e acuto, La donna da mangiare è il primo romanzo di Margaret Atwood e contiene già tutti i temi delle sue opere successive, presentandola come un’osservatrice consumata delle ironie e delle assurdità generate dal conformismo.
Dettagli
- Genere: narrativa
- Copertina flessibile: 396 pagine
- Editore: Ponte alle Grazie novembre 2020 ^ uscita 1^ uscita italiana Longanesi 1976
- Lingua: Italiano
- ISBN-10 : 8833314901
- ISBN-13: 978-8833314907