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I maestri del giallo

DORIS MILES DISNEY
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Nata a Glastonbury, nel Connecticut, il 22 dicembre 1907 e morta a Fredericksburg, in Virginia, il 9 marzo 1976, la giallista americana Doris Miles frequentò le scuole superiori nella sua città natale e poi, prima di sposarsi nel 1936 con George Disney, lavorò in un ufficio di assicurazioni. In seguito al matrimonio si trasferì in Virginia, dove nacque la sua unica figlia nel 1943, anno della pubblicazione del suo primo romanzo giallo, A Compound for Death. Morto il marito al termine del secondo conflitto mondiale (dove aveva prestato servizio nella Marina statunitense), la Disney, rimasta vedova, continuò a scrivere, pubblicando fino alla morte – avvenuta nel 1976 – una cinquantina di romanzi, la netta maggioranza dei quali mai tradotta, finora, in italiano.

 

Alla popolarità della Disney forse ha nuociuto il fatto di aver preferito scrivere trame indipendenti l’una dall’altra, anziché caratterizzate da un protagonista fisso cui il pubblico potesse affezionarsi. Non mancano tuttavia, nella sua produzione, tre personaggi al centro di altrettante serie di romanzi: Jim O’Neill, Jefferson DiMarco e David Madden, tutti investigatori non di professione, ma ispirati dal vissuto dell’autrice nei settori della pubblicità e delle assicurazioni.

 

Il personaggio di Jim O’Neill, a ben guardare, risulta pressoché sconosciuto ai lettori nostrani, essendo comparso in cinque gialli mai tradotti in Italia (A Compound for Death, 1943; Murder on a Tangent, 1945; Appointment at Nine, 1947; Fire at Will, 1950), ad eccezione di The Last Straw, 1954, apparso sì da noi ma in edizione semiclandestina (Delitto fuori tempo, Varese, La Tecnografica Editrice, collana “I Gialli Segreti” n. 83, 1965). Al contrario, della serie con Jefferson DiMarco – perito assicurativo come, per esempio, il più noto John Piper di Harry Carmichael – risultano far parte otto romanzi, di cui tre a disposizione dei lettori italiani:

– 1949, Family Skeleton (Lo scheletro di famiglia, Milano, Garzanti, Serie Gialla n. 107, 1957);

– 1951, Straw Man (L’uomo di paglia, Il Giallo Mondadori [GM], 1953; I Classici del Giallo Mondadori [CGM] n. 261, 1977);

– 1971, The Chandler Policy (La polizza Chandler, GM n. 1223, 1972).

 

Con l’ispettore postale  David Madden ci risultano invece solo tre romanzi – Unappointed Rounds, 1956; Black Mail, 1958; Mrs. Meeker’s Money, 1961 – il primo dei quali apparso da noi col titolo La posta in gioco, GM n. 1296, 1973.

 

Predominano quindi – nell’ampia produzione della Disney – i gialli senza personaggio fisso, di cui segnaliamo qui solo le edizioni italiane, quasi tutte nei Gialli Mondadori [GM] e solo sporadicamente nei Classici del Giallo Mondadori [CGM] o nella Serie Gialla Garzanti [SGG]:

– 1951, Look Back on Murder (Testimone oculare, GM n. 237, 1953; CGM n. 1221, 2009);

– 1952, Heavy, Heavy Hangs (Verdetto: suicidio, SGG, 1955);

– 1955, Room for Murder (Segugi si nasce, GM n. 686, 1962; poi – con Appuntamento al cimitero e Addio, addio, Mister Gaudette!  – in Gialli celebri, Club degli Editori, 1975);

– 1959, Too Innocent to Kill (La pazza di Franklin House, GM n. 1474, 1977);

– 1964, The Departure of Mr. Gaudette (Addio, addio, Mister Gaudette!, GM n. 861, 1965);

– 1964, The Hospitality of the House (Appuntamento al cimitero, GM n. 843, 1965);

– 1965, Shadow of a Man (Per un indizio da nulla, GM n. 1052, 1969);

– 1968, Money for the Taking (Sapore di fiele, GM n. 1041, 1969);

– 1968, Voice from the Grave (Vietato ai minori di 18 anni, GM n. 1132, 1970);

– 1970, Do Not Fold, Spindle, or Mutilate (Giochi pericolosi, GM n. 1193, 1971);

– 1971, Three’s a Crowd (Assassinio in effigie, GM n. 1243, 1972);

– 1973, Only Couples Need Apply (Lunga estate di paura, GM n. 1321, 1974);

– 1974, Don’t Go Into the Woods Today (Non andare nel bosco oggi, GM n. 1510, 1978);

– 1975, Cry for Help (Una voce lontana, GM n. 1407, 1976).

 

La Disney, quindi, non amava gli investigatori di professione – fossero essi agenti di un distretto di polizia o detectives privati – che infatti compaiono raramente nei suoi romanzi o hanno un ruolo del tutto marginale. Per di più, i protagonisti dei suoi gialli (uomini o donne, giovani o anziani) spesso non hanno neppure l’hobby delle indagini poliziesche, ma si ritrovano, per una ragione o per l’altra, a smascherare qualche assassino, e naturalmente sono tutt’altro che infallibili. Aggie Scanlon per esempio, la zitella protagonista di Segugi si nasce, è ben diversa dall’infallibile miss Marple creata da Agatha Christie.

 

“Un crudo ritratto della vita di tutti i giorni” è la definizione che un critico importante, Anthony Boucher, ha dato di questi romanzi, e in effetti la Disney riflette con maestria, nella maggior parte dei suoi mysteries, il background del New England e della borghesia suburbana che vive in aree residenziali vicino alle metropoli. Particolare attenzione inoltre – hanno rilevato i critici – si coglie in sensibili annotazioni di psicologia infantile, come nei romanzi Per un indizio da nulla, The Magic Grandfather del 1966 o Two Little Children and How They Grew del ’70, in cui le vittime potenziali dei plot sono appunto bambini. Ma più in generale “ciò che vale nella Disney”, come ebbe a dire Stefano Benvenuti, “non è solo la trovata, la trama a effetto, bensì la capacità di cogliere i particolari, di costruire la vicenda, di curare il ritmo della narrazione, e soprattutto l’abilità di coinvolgere il lettore. I suoi personaggi sono gente comune, serena, anche simpatica, che nasconde però, dietro la propria serenità, un segreto, una speranza perduta.” E basta anche solo una lettera anonima – come ne La posta in gioco – per sconvolgere la serenità solo apparente di un ambiente tanto reale, tanto vicino a ognuno di noi.

 

Di una miglior conoscenza della Disney siamo debitori ad Alberto Tedeschi (prefatore dei citati Gialli celebri, Club degli Editori, 1975) e a Gian Franco Orsi , autore di un utile articolo del 1974 in GM n. 1321 (Lunga estate di paura) e soprattutto di una rara intervista all’autrice, apparsa quattro anni prima in GM n. 1132 (Vietato ai minori di 18 anni), da cui ricaviamo alcune informazioni significative.

“Cosa l’ha spinta a scrivere gialli?”

“Forse la presunzione. Mi piacevano molto i gialli, ma mi succedeva spesso di leggerne qualcuno che, a mio avviso, lasciava a desiderare. Ogni volta ne discutevo con mia sorella, indicandole i punti deboli. E lei ribatteva quasi invariabilmente: ‘Perché non ci provi tu a scrivere un giallo, dal momento che sei così brava?’ Beh, io ci ho provato.”

“Dove trova gli spunti per i suoi romanzi?”

“Un po’ dovunque, nelle vicende della gente che ho intorno, nella cronaca di ogni giorno, nelle innovazioni che il progresso porta nella vita di tutti noi. Per esempio, la ricerca dell’anima gemella per mezzo dei cervelli elettronici, una novità di questi ultimi anni, mi ha fornito lo spunto per Giochi pericolosi, così come, chiacchierando con un amico che era ispettore delle poste, mi è venuta l’idea di scrivere La posta in gioco.”

“Qualche aiuto, nello scrivere?”

“Ho avuto a lungo come vicino di casa un capo della polizia, che non nomino, che mi è stato prodigo di inestimabili consigli tecnici.”

 

Alcuni titoli della Disney hanno avuto trasposizioni cinematografiche o televisive. Da Dark Road, del 1946, fu tratto nel 1950 La strada buia, per la regia congiunta di Marino Girolami e Sidney Salkow. Da Family Skeleton (1949) fu ricavato, ancora nel 1950, Stella (in italiano Una famiglia sottosopra), diretto da Claude Binyon. Da Straw Man del 1951 fu tratto l’omonimo The Straw Man, diretto da Donald Taylor in quello stesso 1953 che vide anche la traduzione italiana L’uomo di paglia. Gli anni ’70, infine, registrarono ben tre film TV ricavati dalla Disney: Do Not Fold, Spindle, or Mutilate del 1971, dal romanzo omonimo (in it. Giochi pericolosi) e diretto da Ted Post, regista caro a Clint Eastwood; Betrayal del 1974, da Only Couples Need Apply (in it. Lunga estate di paura, dello stesso 1974), diretto da Gordon Hessler; e infine Yesterday’s Child del 1977, per la regia congiunta di Corey Allen, Bob Rosenbaum e Jerry Thorpe (dal romanzo Night of Clear Choice, di dieci anni prima, inedito in Italia).

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