Recensione a cura di Roberta Castelli
Questo libro è un gioiellino, ricco di informazioni che gli appassionati del mistero non possono perdere. La caratteristica che preferisco di Massimo Mayde è la sua capacità di rimanere con i piedi ben ancorati al terreno, anche se si parla di argomenti paranormali. A differenza di molti, sempre a caccia di sensazionalismi ridicoli, Massimo va alla ricerca di ciò che può confutare le tesi, smontandole. Se poi, quel che resta dopo attente indagini non può essere confermato né smentito, allora è probabile che ci sia qualcosa di vero. In questo libro, l’autore riversa anche la sua grande passione per il vecchio cinema noir in bianco e nero e ci propone delle interessanti analogie tra le pellicole e gli Uomini Ombra. In realtà, è una domanda che mi sono posta spesso anche io: quanto c’è di vero nelle storie che sentiamo e quanto, invece, è frutto dell’influenza esterna che, spesso e volentieri, giunge da oltreoceano? La mente umana è fatta a modo suo e utilizza dinamiche che rare volte riusciamo a comprendere davvero. Quello che vediamo, sentiamo, percepiamo, è reale o stiamo solo elaborando a modo nostro cose che abbiamo assorbito? In una nota aggiuntiva a inizio libro, per spiegare la difficoltà avuta nel perseguire la verità riguardo gli Uomini Ombra, Massimo Mayde ci dice:
“… ho scelto appositamente per questo libro uno stile tra il vagamente ‘fumettoso’ e il diario di appunti, proprio per l’impossibilità di fornire una fluidità e una coerenza di pensiero che dovrebbero essere fondamentali per un libro che si prefigge di fare chiarezza.”
Ecco, di questa sua scelta stilistica lo ringrazio, perché ho amato ogni immagine inserita all’interno di questo piccolo ma grande tesoro.
Iniziando con una breve storia delle Ombre, passiamo attraverso il cinema noir del Novecento per arrivare poi a una sorta di catalogo, che illustra e spiega forme e caratteristiche delle Shadow People. Troviamo anche un ventaglio di opzioni che potrebbero spiegare alcune esperienze, come per esempio la paralisi del sonno (o paralisi notturna). Qui mi sento coinvolta in prima persona perché ho avuto modo di provarla, per fortuna una sola volta, e credetemi… non la auguro a nessuno! La sensazione di essere bloccata a letto, schiacciata da qualcuno che sussurrava lugubri parole incomprensibili, era davvero reale. In quel momento, per me, sarebbe stato impossibile capire che si trattava di un episodio creato dalla mia mente (forse per stanchezza o troppo stress) e solo dopo, studiando il fenomeno, ho scoperto che aveva un nome. Il contributo di Massimo Mayde, quindi, è molteplice: se da un lato ci accompagna verso mondi ignoti, dall’altro ci spiega con chiarezza quali potrebbero essere le cause reali e decifrabili di certi fenomeni.
A corredare il tutto, troviamo molte testimonianze dirette delle quali l’autore specifica ogni volta il livello di attendibilità, integrando le storie con ritagli di giornale dell’epoca, foto e contenuti speciali, raggiungibili facilmente tramite QR Code. È una lettura davvero appassionante, che affascina, fa riflettere e ci mostra dimensioni che non si vedono (o forse sì?) ma esistono e ci osservano. Quindi, non posso che consigliarvi Velo d’ombra e, mi raccomando, tenete la luce sempre accesa!