Red Reaper
È seduta in macchina. Pronta a entrare in azione. La SDS l’ha assunta per consulenze di sicurezza informatica, ma le ragioni dell’ingaggio sono altre. Lei è l’elemento giusto per la sua abilità nell’infiltrazione e nel pedinamento e per diverse competenze acquisite sul campo. Per l’addestramento vissuto direttamente sulla pelle. Sonia Orlandi possiede una speciale percezione delle cose, riesce a vedere dispiegata davanti a sé ogni variabile. Niente di medianico: semplice analisi ed elaborazione dei dati. Con la nuca aderente al poggiatesta trattiene l’aria nei polmoni in attesa che si manifesti il bagliore, quella sua capacità di captare segnali inaccessibili alla sensibilità comune. La missione, liberare uno spacciatore sequestrato da criminali di bassa lega, è ordinaria amministrazione, ma prelude a roba ben più letale. Un fondo internazionale, traffici innominabili, sangue a fiumi. Il lupo che ha dentro scalpita. Lavorare in quel limbo tra legalità e assenza di regole la eccita e la spaventa allo stesso tempo. Una battaglia che Sonia dai capelli ramati combatte ogni giorno. È ora di andare. Recupera l’arpione sotto il sedile. Sguardo di fiele simile alla pirite grezza, tre lettere d’acciaio le brillano davanti agli occhi. Qualcuno la chiama Reaper. È il momento di lasciar uscire la Mietitrice.
Il gioco del diavolo

Già il giorno della premiazione al MystFest di Cattolica, come vincitore del Premio Altieri 2022 per il miglior romanzo di spionaggio, quando venne presentata in anteprima la copertina del libro, c’era nell’aria una certa elettricità, la sensazione di partecipare ad un evento. La curiosità che precede l’uscita del volume nelle edicole è sempre tanta ma, in questo caso, mi è sembrato abbia toccato vertici notevoli forse anche in virtù del fatto che l’autore vincitore era una donna che, nella letteratura di spionaggio, è decisamente poco frequente. Questo per dire che le aspettative nei confronti di questo libro di Scarlett Phoenix (nome di battaglia di Claudia Zani) erano alte e, a lettura conclusa, posso solo dire… Uaho!

E’ stata una lettura veramente appassionante! Una trama molto complessa ma che, a conti fatti, torna al millimetro. Questo è uno di quei romanzi dove veramente viene da chiedersi come l’autore riesca a incastrare eventi e intrecci in modo così preciso, e questa se vogliamo è un po’ la caratteristica delle migliori storie di spionaggio-action, pubblicate nella collana Segretissimo di Mondadori. Il libro è scritto veramente bene, bello scorrevole e con dialoghi brillanti che permettono di superare la complessità della vicenda e terminare la lettura in un amen.

Ma poi il personaggio principale!

Si parla sempre della grandissima importanza di avere un personaggio potente e caratteristico in un certo genere di narrativa che si presti poi alla serialità. Beh questo è vero all’ennesima potenza nella narrativa di spionaggio! E il personaggio di Sonia Orlandi alias Reaper è  veramente una bomba! Come l’autrice stessa ha tenuto a sottolineare, non è uno di quei protagonisti stile supereroe, ha un vissuto bello tosto ed è notevole come il lettore possa toccare con mano le sue debolezze e le sue ferite interiori. Per farla breve è stato fatto un gran bel lavoro sulla psicologia del personaggio principale! E la scelta coraggiosa fatta da Scarlett è stata quella di non darci un eroina stile Vedova Nera che prende tutti a calci ma, anzi, una donna in carne, ossa e sangue che, per raggiungere il suo scopo finale è disposta anche a subire (e vi assicuro che in questo libro non le viene risparmiato niente sia fisicamente che psicologicamente…).

Se è vero che questo romanzo si avvicina più allo spionaggio classico che all’action, è anche vero che i momenti di azione sono di primo ordine e molto cinematografici nella loro messa in scena. C’è addirittura una sequenza dove ci sembra di essere davanti a uno di quei film estremi tipo ‘Saw’ o ‘Hostel’, dove al lettore non viene risparmiato nulla! Ma anche questo è un episodio non gratuito e inserito ad arte e assolutamente funzionale alla storia.

La storia è autoconclusiva, come è giusto che sia, ma sono evidenti le sottotrame che presuppongono sviluppi futuri e io, onestamente, non vedo l’ora di conoscere meglio il passato di Sonia e di godermi le sue nuove avventure. State tutti in campana, la Mietitrice è arrivata e, ne sono sicuro, farà ancora tanto parlare di sé.

Alla prossima!

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