Trama
Che fine ha fatto il giovane insegnante Mattia Landi? Qual è la causa della follia della bella Eleonora, amante dell’uomo? Cosa si cela dietro il misterioso affare di via delle Ortensie? Nell’anno 1978, presso l’immaginaria cittadina di Candevari, nella provincia brindisina, prendono avvio le indagini del commissario Fano e della sua zelante e affascinante collaboratrice Marta. L’obiettivo punta alle due istituzioni scolastiche del posto, il Principe Amedeo e l’Accademia Amaranta. Un accademico manipolatore, fanatico ammiratore di Robespierre, un amore omosessuale fiorito nella clandestinità, un docente scivolato giù dalla torre campanaria della Chiesa della Maddalena, l’angeliismo fasullo di alcuni studenti e infine una misteriosa ragazza che vive nascosta in biblioteca… Sono questi gli ingredienti di una fiaba nera che cattura gradatamente sino al sorprendente finale.
Recensione a cura di Dario Brunetti
Per Luigi non odio né amore è il nuovo romanzo dell’autore pugliese Gianni Antonio Palumbo ambientato in una città immaginaria del brindisino Candevari e nel 1978, un anno particolarmente difficile per la storia del nostro paese.
Nella narrazione dell’opera scorrono vicende che hanno scritto pagine importanti nella storia d’Italia, si va dal rapimento a opera delle Brigate Rosse del 16 marzo dell’onorevole Aldo Moro e dalla conseguente uccisione degli uomini della sua scorta , il 9 maggio verrà trovato il suo corpo nel baule di una Reanult 4 in via delle Botteghe Oscure. Nello stesso giorno a Cinisi viene assassinato dalla Mafia il giornalista e conduttore radiofonico Peppino Impastato, delitto voluto da Gaetano Badalamenti.
Il mese dopo ci sono le dimissioni del Presidente della Repubblica Giovanni Leone che lo vedevano coinvolto nello Scandalo Lockhedd al suo posto nel mese di Luglio subentrerà Sandro Pertini e infine è l’anno dei tre papi Paolo VI, Giovanni Paolo I che gli subentra e muore dopo 33 giorni di pontificato e infine papa Giovanni Paolo II, il polacco Karol Vojtyla insediatosi il 16 Ottobre.
Un anno nero, complesso proprio come l’opera del talentuoso autore Palumbo, nel suo romanzo ci sono molte sfumature di giallo, perché vengono alla luce inquietanti misteri, come la sparizione del giovane insegnante di disegno, Mattia Landi e inoltre viene trovato il cadavere della giovane Fiorella.
Le indagini vengono affidate al commissario Fano e alla sua collaboratrice Marta Salvo, ma entrambi sono personaggi leggermente secondari della vicenda, i protagonisti sono gli insegnanti delle due istituzioni scolastiche del luogo, il Principe Amedeo dove vi insegna Mattia e l’Accademia Amaranta, nella prima si trovano giovani orfani provenienti da tutti i paesi d’Italia, nella seconda, è una scuola che è il fiore all’occhiello del paese, si trovano rampolli di famiglia benestante e a capo vi è Arturo Molteni.
L’affascinante figlia Eleonora è un’altra importante protagonista di questo romanzo, figlia di Arturo Molteni e amante di Mattia Landi e vgioca un ruolo fondamentale che è meglio non svelare.
Per Luigi non odio né amore è un romanzo corale scritto con sapiente maestria da Gianni Antonio Palumbo, abile nell’alternare più volte il suo stile, si passa da un linguaggio elegante e raffinato a uno più semplice e accessibile proprio perché i protagonisti sono i docenti e al tempo stesso gli studenti e quindi l’autore alterna dialoghi a seconda dello stato di necessità, ne viene fuori un mix vincente.
L’inizio della storia sembra essere un po’ lento, ma alla fine è come un motore che va solo riscaldato in maniera adeguata perché i capitoli portano il lettore a un ritmo incalzante che appassiona e intriga fino alle battute finali.
Un romanzo nero, crudo che scava nel torbido dei personaggi, tutti giocano un ruolo essenziale all’interno della vicenda, forse molti di loro hanno un segreto da nascondere che è meglio non svelare perché si priverebbe i lettori della loro curiosità che non verrà a mancare scorrendo le pagine di questo giallo atipico se pensiamo che il suo titolo “ Per Luigi non odio né amore “ è già un’enigma di per se, perché è una citazione a una frase pronunciata da Roberspierre nel suo atto di accusa nei confronti del re di Francia Luigi XVI di Borbone ma è anche una novità letteraria importante che non cade negli stereotipi della banalità e del prodotto già visto, offre invece spunti di riflessione interessanti e attuali anche ai giorni nostri, come alla violenza intesa come prevaricazione sull’essere più debole, inoltre si avvale di molteplici forme di linguaggio e penso che l’autore abbia lavorato su questo aspetto proprio per rendere l’opera stilisticamente perfetta che poggia su un impianto narrativo abbastanza solido.
Un lavoro letterario di pregevole fattura che richiede una lettura attenta e precisa proprio perché si tratta di un romanzo a più voci e con un linguaggio che cambia a seconda dei protagonisti.
L’originalità che personalmente vado trovando nei racconti e nelle storie, questa volta ha colpito nel segno, merito del buon Palumbo che ha regalato una storia in un’epoca molto significativa e determinante per il nostro paese e purtroppo ancora attuale ai giorni nostri.
Dettagli
- Copertina flessibile : 206 pagine
- Genere : Giallo
- ISBN-10 : 8832812908
- ISBN-13 : 978-8832812909
- Editore : Scatole Parlanti (3 luglio 2020)
- Lingua: : Italiano