Fa caldo e Il deserto, i canyon lontani e isolati possono nascondere sentimenti e segreti. Deva, la protagonista indiscussa del romanzo di Livia Sambrotta, nasconde il suo segreto ma scompare all’improvviso nel nulla e le sue ultime tracce si perdono all’aeroporto di Phoenix.
Sarà David, l’uomo che la ama a dover cercare e scavare per trovare le risposte.
L’autrice realizza un romanzo diverso, originale e raffinato. Una storia che si fa leggere con estrema rapidità, scandita da ritmi sostenuti, dai capitoli brevi, senza ripetizioni. Un fiume in piena che porta il lettore a conoscere la parte più nascosta delle grandi produzioni cinematografiche americane e mondiali. Fagocitati da quel mondo sono i giovani figli dei produttori e degli attori del “bel cinema”. Quel cinema che siamo abituati, da pubblico, a vedere solo con una patina di perfezione. Le stelle del cinema sono fortunate così come ce le mostrano i grandi tabloid. Non è la verità. Dietro quei mondi si nascondono realtà ben più atroci. Figli che nascono già senza un punto di riferimento, costretti a crescere da soli in balia degli eventi che il più delle volte non portano sulla giusta strada.
L’esperienza dell’autrice in campo cinematografico si ritrova nel romanzo, sapientemente scritto e frutto di studi fatti e di esperienze di lavoro vissute. Livia Sambrotta trova una via molto intrigante per raccontare una storia di pura fantasia totalmente calata nella realtà della società americana di oggi. Il rapporto fra genitori famosi e potenti e i figli vittime il più delle volte del grande egocentrismo dei genitori.
Un thriller, un noir, un mistery. Un romanzo che tiene con il fiato sospeso, che non si fa lasciare e che travolge il lettore tra le sue pagine restituendo un crescendo di ansia e trepidazione. Il finale del tutto inaspettato è degno di un film da grande schermo. Una sceneggiatura già pronta, un film da vedere incollati a una poltrona in sala. Un lavoro assolutamente riuscito grazie al quale conoscere più a fondo l’autrice e il suo lavoro.