TRAMA
La vista che si presenta di fronte a Viola Guarino, anatomopatologa chiamata per un sopralluogo sulla scena del delitto, è orribile: un uomo con la testa spaccata, letteralmente, in due. È un ingegnere di origini lucane che da tempo abita a Varese, tornato al paese per affari. Ma quali affari? La sua efficientissima segretaria – e forse amante – ne ha perso per ore le tracce proprio alla vigilia di un accordo milionario. E la moglie Leda, che detesta la Basilicata, si mostra vaga fino al punto di essere sospetta. Le fin troppo sensibili «antenne» di Viola, un po’ scienziata e un po’ strega, colgono una tensione erotica più torbida rispetto a un semplice triangolo – o quadrato – extraconiugale. O forse si sta lasciando influenzare dal ritorno del sostituto procuratore Loris Ferrara, irresistibile e sfuggente come il giorno in cui si sono incontrati – e come il giorno in cui si sono lasciati? Prima che possa fare ordine tra prove, intuizioni e sentimenti, però, si scopre un nuovo cadavere. C’è stata un’altra vittima, prima dell’ingegnere. L’assassino firma i suoi crimini lasciando al suo passaggio tracce che sembrano sberleffi: una mappa del territorio fin troppo dettagliata, una pagina dalla Divina Commedia. Non c’è dubbio che colpirà ancora. Una Matera invernale e inquietante, di straordinario fascino tra tempeste e gravine, fa da sfondo a una corsa contro il tempo sulle tracce di un serial killer implacabile. Per inseguirlo, in sella alla sua moto, Viola Guarino dovrà attraversare diverse sfumature di nero: dentro e fuori dall’animo umano.
Recensione a cura di Livia Frigiotti
Matera, ombrosa e sconosciuta “invernale e inquietante”, ci accoglie misteriosa e sempre silenziosa anche tra le pagine di questo romanzo. I suoi calanchi e i suoi Sassi ci abbracciano e si sviluppano nelle descrizioni minuziosi. Matera ormai è svelata al mondo, il suo aspetto esteriore la mantiene unica nel suo genere. Fa freddo a gennaio a Matera e Viola lo sa bene ma fa parte di lei, sono un tutt’uno. Viola rappresenta il mistero esoterico di questa città e questo è il lato più affascinante di questo splendido personaggio, dalle mille sfaccettature ben delineate, meravigliosamente descritto dalla sua creatrice. Il suo essere “strega” lo vive e lo fa suo e lo utilizza nel suo lavoro di anatomopatologa. Se qualcosa durante le indagini non torna, Viola lo percepisce e indaga seguendo il suo sesto senso fino a trovare la soluzione.
Nella trama una serie di omicidi, che sembrano non essere collegati tra loro a un primo “sguardo”, sconvolge le giornate quiete invernali ma Viola, già dai primi indizi, capirà subito che esiste un forte legame che li unisce. Questa volta, quindi, Viola dovrà districarsi in un caso che vede intrecciarsi strani rapporti interpersonali tra personaggi ambigui e soprattutto dovrà cercare nel passato dei protagonisti dell’intera storia. Conoscerà due donne forti e contrapposte, la moglie della prima vittima e la sua segretaria, in un rapporto di odio reciproco, nel quale Piera Carlomagno fa risaltare la potenza dei sentimenti e ciò a cui possono portare, creando una narrazione davvero “nera” dalle sfumature scure e piene di ombre. Ma non diciamo altro, non ci interessa qui quello che succederà, sta al lettore potersi godere le pagine scritte dalla brillante mano di Piera Carlomagno che qui conferma la sua maestria nelle descrizioni del suo territorio di origine, la Lucania. Nelle sue descrizioni l’autrice ci fa attraversare anche altre zone, non c’è solo Matera. Ci svelerà altri piccoli borghi e altre piccole realtà sconosciute ai più. Realtà ulteriormente ricche di fascino e di quel mistero che avvolge in maniera così prepotente la terra della Basilicata.
Al fianco di Viola troviamo sempre il magistrato Loris Ferrara che continua a vivere il suo momento di forte crisi personale; il rapporto con Viola, in realtà, lo confonderà anche di più stretto tra i suoi dubbie e una sottile gelosia per l’incontro tra Viola e Il capitano dei Carabinieri Schiavo, durante le indagini sui luoghi dei delitti. Un rapporto di sensi quello con il fascinoso capitano.
Quindi ancora i sentimenti protagonisti, contrastanti che scorrono sottili sotto pelle.
Una “chicca” è rappresentata dalle “signore del Bridge” che si inventano “i pomeriggi in giallo” ai quali Viola parteciperà su loro invito; un connubio tra la lettura di romanzi polizieschi e il loro gioco di carte preferito, ma le Signore del Bridge sono una riuscita intuizione dell’autrice perché saranno loro stesse a portare gli indizi più concreti a Viola.
Dunque il giallo ha il suo intreccio ben fatto e, con una soluzione che resta enigmatica praticamente sino alla fine, riesce a mantenere i piani separati tra gli omicidi in modo tale che non sia chiaro fino all’ultimo soprattutto il movente. Perché è questo che cerca prima di tutto Viola, ovvero il motivo che porta l’assassino fino a questi gesti estremi, plateali e violenti.
Da leggere anche perché, la storia personale di Viola, sembra chiedere “a gran voce” un futuro.
Dettagli
- Genere: Gialli con donne investigatrici
- Editore: Solferino (6 maggio 2021)
- Lingua: Italiano
- Copertina: flessibile
- Pagine: 352 pagine
- ISBN-10: 8828206489
- ISBN-13: 978-8828206484