Ogni anno la casa editrice Fratelli Frilli editori propone ai suoi più fedeli lettori di genere noir un’antologia in memoria dell’editore Marco Frilli, nato a Firenze nel 1948, ma genovese d’adozione che ha avuto il grandissimo merito di aver scovato nel corso degli anni, tanti autori di talento: Bruno Morchio, Cristina Rava, Dario Crapanzano per citarne qualcuno.
Dopo la sua scomparsa, i figli Carlo e Giacomo hanno portano avanti la casa editrice genovese, diventata ormai una delle più prestigiose dedicate al genere giallo, noir.
Nell’ottobre 2022 hanno realizzato la sesta antologia noir dal titolo Quei sorrisi noir curata dall’autore Armando D’amaro e porta la prefazione del comico e cabarettista Dario Vergassola.
Ogni antologia presenta un tema specifico e questa volta si è voluto alzare davvero l’asticella, perché il livello di difficoltà a mio avviso è davvero elevato.
Si è voluto creare un connubio atipico, ma nella fattispecie molto originale, il noir e l’ironia legata alla comicità e quindi alla risata, con dei racconti che si tingono di mistero e che al tempo stesso regalano un sorriso al lettore dando quel tono di leggerezza alle storie, forse per i tempi che corrono ne abbiamo tutti quanti davvero bisogno.
Eppure è più facile far piangere che ridere e uno dei più grandi comici del calibro del principe Antonio De Curtis in arte Totò lo rimarcavano con insistenza, ancora oggi ci provano davvero in tanti ma i risultati scarseggiano.
In questo caso anche un’antologia ha il necessario compito di dover fare ridere? Ne siamo proprio sicuri?
La risata si presenta sotto mille sfaccettature, ricordiamo che esiste anche il ghigno del male, i Padri della Chiesa consideravano il riso un fenomeno diabolico, non scorderò mai nel Nome della rosa quando il venerabile Jorge da Burgos, interpretato da Feodor Challapplin Jr sbatte il bastone al suolo più volte riprendendo i frati che stavano ridendo e diceva “ Il riso è un vento diabolico che deforma il volto e rende gli uomini simili alle scimmie, appartiene all’uomo proprio come il peccato e Gesù Cristo non rideva mai”. “ La futilità non va glorificata”.
Qualche autore in questa antologia rimarca in maniera alquanto decorosa questa propensione di colui il quale compie un crimine.
Ma non c’è per fortuna solo il riso diabolico ad accompagnare quest’antologia, ci sono tante piccole storie che deliziano i lettori di quella giusta e sana ironia.
Mi sento di affermare che è sempre molto difficile riuscire nell’impresa, ci sono degli autori che sono stati davvero all’altezza della situazione e mi piacerebbe davvero citarli tutti, ho apprezzato la scelta di inserire in diverse storie proprio Marco Frilli, che è diventato nel corso del tempo sia l’editore di riferimento che l’amico di tutti con il quale prendere un buon caffè al solito bar, farsi una chiacchierata senza far mancare una risata che fa bene al corpo e allo spirito.
Cito tutti gli autori che hanno partecipato all’antologia in ordine alfabetico:
M. Ansaldo, M. Bellini, M. Bellucci, E. Bezzon, M. Biagini, M. Bonini, F. Borgio, R. Casazza, R. Castelli, M.L.Chieffo, A. d’Amaro; S. De Bastiani-D. Cambiaso, E. Delmiglio, D. Domenici, E. Esposito, M. Fagnoni, M. Fellegara, L. Ferrari, C. Forlani, M. Gatti, A. Grandicelli, D. Ippolito, F. Livoti, S. Lombardo, E. Luceri, V. Lusetti, A. Maccapani, G. Maimone, F. Marchetti, N. Marchetti, P. Marengo, A. Marenzana, M. Masella, R. Mistretta, M. Monaco, S. Monleone, G. Morozzi, R. Negro, I. Nicora, A. Novelli, A. Orrù, G. Ottonello, M. Paini, E. Prestinari, M. R. Pugliese, A. Reali-L. Malusà, N. Retteghieri, G. Rizzo, B. Squassino, M. Sommacampagna, G. Trebeschi, M.T. Valle, P. Varalli, N. Verde, L. Veroni, G. Villavecchia.
Buona lettura!