Mi ricordo di te
Il villaggio di Hesteyri nei mesi invernali è disabitato e quasi irraggiungibile. L’unico contatto con il resto dell’Islanda è un traghetto perennemente in balia del vento e del mare. In questo luogo desolato, tre giovani provenienti dalla capitale hanno deciso di ristrutturare una casa per trasformarla in un albergo. Ansiosi di mettere a frutto il loro investimento, si sono arrischiati a viaggiare fino a Hesteyri nel periodo più freddo per mettere mano ai lavori. Il piccolo gruppo presto si rende conto che non solo la ristrutturazione è molto più difficile del previsto, ma anche che sul villaggio deserto aleggia un’atmosfera sinistra. I telefoni cellulari si scaricano senza motivo e una presenza indistinta sembra seguirli, lasciando tracce che suggeriscono un messaggio indecifrabile. Impossibilitati a comunicare con l’esterno, i tre possono solo aspettare che il traghetto torni a prenderli nella data stabilita, mentre la tensione tra loro continua a crescere. Negli stessi giorni Freyr, uno psichiatra, sta aiutando la polizia nell’indagine su un caso di vandalismo in una scuola. La vita dell’uomo è cambiata da quando suo figlio Benni è misteriosamente scomparso tre anni prima; una tragedia chelo ha gettato nello sconforto e ha distrutto il suo matrimonio. Nel corso dell’indagine Freyr risale a un altro atto vandalico compiuto nella medesima scuola cinquant’anni prima, lo stesso periodo in cui un giovane allievo è svanito senza lasciare tracce: un caso fi n troppo simile a quello di Benni e che sembra affondare le sue radici nel remoto villaggio di Hesteyri… Yrsa Sigurdardóttir, la regina del thriller islandese, intesse due vicende parallele per creare un mondo inquietante che mina le certezze del lettore; dove ogni personaggio nasconde un segreto, dove la paura è in agguato nelle strade deserte e nel rumore delle onde.
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Ci sono dei romanzi che, quando li inizi a leggere, sono in grado di incuriosirti. Ce ne sono altri, molto pericolosi per l’autore, che creano aspettative. Queste potranno essere illuse o disilluse e ciò influenzerà il giudizio sul romanzo in una direzione piuttosto che in un’altra. Ebbene,  Mi ricordo di te di Yrsa Sigurdardóttir è in grado di suscitare aspettative e curiosità in modo originale (perlomeno per chi non è avvezzo alla letteratura nordica, ai suoi ritmi e ai suoi schemi), ma in maniera non altrettanto esaustiva.

In questo romanzo tutto è cadenzato, (l’azione o il ritmo non tendono mai ad accelerare, piuttosto si può parlare di una serie di sussulti)  ma ci si abitua a quella che sarà una caratteristica di questa storia.

Il vero problema sta nelle aspettative, create a regola d’arte ma non sfruttate, pompate fino allo spasimo e poi crollate. Sul finale, ho avuto l’impressione di osservare un bonsai potato con delle cesoie da siepe: il risultato si ottiene, ma non è quello desiderato.

Così, alcune vicende perdono incredibilmente di spessore, di significato e diventa difficile amalgamare il tutto. Peccato, viste le premesse. Non è un libro da sconsigliare, perché credo che il mio giudizio sia dettato più dallo stato d’animo nel girare l’ultima pagina che altro. La critica non può essere sempre oggettiva, soprattutto se un libro che ti ha coinvolto tradisce i tuoi sentimenti.

Magari per voi non sarà la stessa cosa!

Votazione : 2,5/5

 

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