Trama
Per l’ispettrice Anjelica Henley, della squadra Crimini Seriali, è il primo vero caso dopo molti mesi; un’indagine, all’apparenza, cucita su misura per lei. In una zona di Londra che conosce come le sue tasche, sulle rive melmose del Tamigi appestate da liquami stagnanti e olio motore, sono stati rinvenuti dei resti umani, disseminati lungo gli argini come pezzi di un puzzle da ricomporre. Una prima istantanea della scena del crimine lascerebbe intravedere la firma di Peter Olivier, omicida seriale noto alle cronache per la sua brutalità; un’ipotesi, tuttavia, inverosimile, dal momento che Olivier sta scontando sette ergastoli e che a sbatterlo dietro le sbarre è stata proprio Henley. Da qualche parte, là fuori, si nasconde un suo imitatore.Col passare delle settimane le vittime aumentano, i notiziari non parlano d’altro, la gente ha paura. L’ispettrice Henley crede che la strada più rapida per risalire all’identità dell’assassino sia coinvolgere nell’indagine lo stesso Olivier, ma chiedere l’aiuto di un serial killer per catturarne un altro significa giocare con il fuoco: una scommessa azzardata e paradossale, che potrebbe fare dell’imitatore o della stessa Henley la prossima vittima.
Recensione a cura di Rino Casazza
Questo romanzo, nel complesso senz’altro buono, delude un po’, strada facendo, le aspettative iniziali.
L’idea del serial killer imitatore non è nuova, e neppure quella del detective che richiede aiuto, per catturare un serial killer, a un altro, ma l’autrice la declina originalmente dentro le vicende di una giuria popolare in un processo contro un pluriassassino.
Chi tra i suoi membri è rimasto così affascinato dalla figura del criminale da arrivare a imitarne le gesta, replicando il suo efferato modus operandi?
E lo spietato omicida che adesso, condannato, si trova in un carcere di massima sicurezza, ne sa qualcosa?
Non si sente sminuito o usurpato dal suo emulo?
L’investigatrice, Anjelica Henley, ha avuto direttamente a che fare con l’imitato, il sinistro e magnetico Peter Oliver, che l’ha quasi uccisa prima della cattura, provocandole un violendo trauma psicologico che stenta ad essere riassorbito.
Ce la farà ad occuparsi della nuova, correlata indagine superando gli attacchi di panico, tra i dubbi dei superiori e l’accorata disapprovazione del marito, che vorrebbe cambiasse mestiere per occuparsi della piccola figlia?
Dopo un po’ – questo il difetto maggiore del romanzo – che pure ha un finale vertiginoso e altamente adrenalinico, le vicende personali della protagonista incominciano a diventare predominanti, invadendo la stessa trama thriller, con una chiara strizzata d’occhio al modello di Kay Scarpetta di Patricia Conwell, non a caso anche lei donna capace e risoluta ma piena delle più stereotipate debolezze femminili, che fatica a farsi strada in un mondo prevalentemente maschile, e forse maschilista come quello delle indagini di polizia.
Non manca il rapporto ambiguo, al confine pericoloso tra il disgusto e l’attrazione, col “cattivo” che non si capisce sino in fondo se voglia ucciderla per vendetta o per ribadire la sua supremazia di genere. Nel mezzo, una crisi coniugale, con un collega che vorrebbe riannodare una relazione passata e probabilmente anche lei riama, e il marito col quale la quotidianità del rapporto va avanti sempre più a fatica per gli assorbenti impegni professionali di lei e il fisiologico logorio di un menage matrimoniale
Non c’erano dubbi, anche se sulla copertina del libro non si trovasse scritto a chiare lettere che quella de “L’imitatore” è la prima indagine di Anjelica Henley, sul progetto di dar vita a una serie.
Viene da chiedersi se la contaminazione tra le sofferte vicissitudini private di una donna in carriera e il thriller ad alta tensione non si oramai un filone un po’ troppo convenzionale.
L’imitatore
- Editore : Rizzoli (6 luglio 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 492 pagine
- ISBN-10 : 8817147877
- ISBN-13 : 978-8817147873