Trama
Nella vita possiamo perderci, e molto spesso ci perdiamo. Ma non è mai per sempre. Salvatore Striano a quattordici anni aveva la guerra in testa, la cocaina nel sangue e due pistole infilate nei calzoni. Era uno dei leader delle Teste matte, una banda di ragazzini terribili che si sono fatti camorristi per difendersi dalla camorra. Vita di strada, anni di sangue. Poi il carcere, non ancora trentenne. Un destino segnato, il suo. Invece è proprio dal punto più basso e disperato che la vita stravolge. Grazie a un amore che resiste nonostante tutto. Grazie alla scoperta magica dei libri e della letteratura, di Shakespeare che inizia a scorrergli nelle vene come una droga che non uccide ma salva. Proprio lui che a scuola non ci è mai andato. Questo romanzo racconta la sua rinascita, dall’inferno del carcere spagnolo di Valdemoro (Madrid), passando per Rebibbia e diventando, oggi, uno dei più sorprendenti e stimati attori italiani. Una storia che parla di noi, della paura di cadere e, se cadiamo, di non farcela a rialzarci, di tradimento, perdono, vendetta, dell’irresistibile desiderio di libertà, dei sentimenti lieti e tristi che ci accompagnano quando viviamo davvero e del deserto che invece ci governa quando ci lasciamo vivere pensando che sia già tutto deciso, chissà da chi e chissà dove. “La Tempesta di Sasà” è un libro sul potere delle parole e della letteratura, sull’amore per i libri che può cambiare la vita. Sasà ne è la prova vivente.
Recensione a cura di Alessandro Noseda
Ho incontrato l’autore a CartaCarbone, prestigiosa fiera letteraria trevigiana, alla presentazione de “La tempesta di Sasà”. Non lo conoscevo, nonostante sia un attore di successo; chiedo venia. Ha raccontato con tale passione ed intensità la propria storia che ho comprato il libro e l’ho letto in due giorni. No, non è scritto bene. Meritava un editing più attento. Non è neppure ricercato nella forma, ma crudo, diretto, forte. Esattamente come parla l’autore. È la storia di un uomo che ha sbagliato, che si è pentito dei propri errori e che ha saputo trovare una strada, grazie a libri e teatro, lavorando incessantemente su di sé. Non voglio celebrare chi delinque, lungi da me, ma mi chiedo: se il caso mi avesse fatto nascere nel posto sbagliato, dove o combatti o soccombi, dove i modelli sono i guappi e i soldi, non sarei stato anch’io con Sasà a Rebibbia? Molto probabile. Un libro commovente che racconta la prospettiva di chi ha trovato la propria libertà. Da far leggere ai ragazzi delle scuole medie inferiori che, a quell’età, rischiano d’imboccare la via sbagliata.
Dettagli
- Copertina rigida: 221 pagine
- Editore: Chiarelettere (21 aprile 2016)
- Collana: Reverse
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8861908233
- ISBN-13: 978-8861908239