Claudia Cocuzza confeziona un giallo che si legge tutto d’un fiato, grazie a uno stile fresco e coinvolgente che cattura fin dalle prime pagine. La recita di Natale è un romanzo che intreccia suspense e quotidianità, rendendolo un’esperienza di lettura davvero appagante e intensa.
Per chi ha perso il primo romanzo dell’autrice La partita di Monopoli, che vede protagoniste sempre Stefania e Clara, niente paura. L’autrice è riuscita a confezionare un romanzo a sé, che non necessita la lettura del precedente, ma che provocherà un’ondata di affetto a chi, invece, ha già apprezzato il duo investigativo basato sull’amicizia di Stefania e Clara.
La trama è costruita con grande abilità: l’intreccio è ricco di colpi di scena e tiene il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. La scomparsa del figlio di Beatrice Accardi è l’evento che innesca una corsa contro il tempo, portandoci nel cuore dell’indagine condotta dal maresciallo Stefania Barbagallo, personaggio pieno di sfaccettature che dona spessore alla narrazione. Ma ciò che rende la lettura così coinvolgente è l’empatia che si sviluppa nei confronti di Beatrice, la madre disperata e confusa, e di Clara, l’amica farmacista che cerca di aiutarla con un’indagine parallela. L’interrogativo su che fine abbia fatto il bambino, e se sarà mai ritrovato vivo, è il motore della storia, spingendo il lettore a divorare le pagine nel desiderio di scoprirlo.
Uno degli elementi più interessanti di questo romanzo è la sua protagonista, Stefania. Non è una classica eroina da thriller: è una donna imperfetta, alle prese con problemi che tante lettrici possono comprendere. La crisi matrimoniale con il marito appena rientrato dagli Stati Uniti e la necessità di barcamenarsi tra il lavoro, i figli e le aspettative altrui rendono il suo personaggio incredibilmente umano. La fragilità di Stefania diventa un punto di forza del romanzo, permettendo a molte donne di immedesimarsi in lei, di riconoscersi nelle sue difficoltà quotidiane e nei suoi momenti di dubbio.
Anche i personaggi di contorno sono ben delineati, a partire da Clara, che con il suo ruolo di investigatrice improvvisata dona un tocco di leggerezza senza mai sminuire la serietà del caso. L’arrogante maggiore Tramontana, con il suo atteggiamento provocatorio, aggiunge ulteriore tensione alla vicenda e rende il lavoro di Stefania ancora più complicato.
La grande forza del romanzo è la sua capacità di depistare il lettore fino alla fine: chi è il colpevole? Come si collegano i diversi eventi che si susseguono? Ogni rivelazione getta nuova luce sulla vicenda, ma il quadro completo si ricompone solo nelle ultime pagine, lasciando il lettore sorpreso.
Se c’è un aspetto che rende La recita di Natale un giallo diverso dai soliti, è la capacità dell’autrice di mescolare sapientemente la tensione dell’indagine con l’esplorazione della vita privata dei personaggi. Questo equilibrio rende la storia più realistica e il coinvolgimento emotivo ancora più forte.
In definitiva, La recita di Natale è un giallo avvincente, ben scritto e perfettamente calibrato tra suspense, introspezione e un pizzico di ironia. Lo consiglio a chi cerca una storia capace di tenerti incollato alle pagine, ma anche a chi apprezza personaggi che non sono perfetti, ma autentici e credibili.

