La casa di ringhiera – Francesco Recami
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Più riguardo a La casa di ringhieraTrama : Amedeo Consonni, tappezziere in pensione, vive in una casa di ringhiera, arredata, grazie alla sua arte, come prezioso boudoir. Si dedica, nel tempo libero, ad un ascetico collezionismo: archiviare notizie su delitti feroci e violenti, provenienti da qualsiasi fonte. E quando dalle cronache rimbomba dappertutto il caso dello strano omicidio “della Sfinge”, è immediato per lui occuparsene. Un egittologo dilettante è stato ucciso, il cadavere mutilato ridotto a mimare una statua egizia. Nel frattempo davanti alla sua finestra sul cortile, trascorre la giornata degli altri inquilini. Ci sono Erika e Antonio, nel monolocale vicino. C’è il vecchio De Angelis, che bada solo alla sua Opel. La professoressa Mattioli, cinquantenne affettuosa, attraente anche per l’alone di mistero che la circonda. Si arrabatta la famiglia dei bambini Gianmarco e Margherita: il padre è alcolizzato e la madre cerca di difendere eroicamente il decoro. Su questo mondo, misero ed egoista ma, a guardarlo senza rancore, commovente nelle sue inutili passioni, improvvisamente cala un’atmosfera delittuosa. Negli appartamenti di ringhiera scompare un uomo e appare un cadavere di donna. E questo muove tutto un vento di equivoci e di sospetti che sconvolge gli inquilini. E mentre i delitti del cortile marciano caoticamente verso una loro beffarda rivelazione, confuso, frastornato e travolto dagli eventi, Amedeo, senza volerlo, guida l’indagine alla verità.

Recensione :

La casa di ringhiera è il  primo libro libro che leggo di questo autore e devo confessarmi che a me non è dispiaciuto affatto. In una parola? Grottesco. I personaggi (ottime le caratterizzazioni) ricordano, anche se vagamente, i personaggi di Malvaldi, forse anche semplicemente perché in entrambi i casi a condurre le indagini, sono persone non addette ai lavori. Ironico al punto giusto, tanto da strappare un sorriso qua e là, date le circostanze in cui i protagonisti vengono a trovarsi. In realtà, il giallo fa da sfondo in questo romanzo, dove il protagonista assoluto è l’equivoco. Ciascun personaggio è artefice del proprio del proprio destino, misinterpretando la situazione in cui si viene a trovare. Sono proprio loro, (i personaggi) i veri protagonisti, con le loro passioni, loro sentimenti, le loro insicurezze… Tutte cose che fanno parte della vita di ciascuno di noi e che quotidianamente siamo obbligati a gestire. Concludendo, mi sento di consigliare la lettura di questo romanzo a chiunque voglia trascorrere qualche ora libero da pensieri, con l’avvertimento che, anche se non è Poirot, questo Amedeo Consonni è un personaggio da non sottovalutare.

Recensione di Alessandro Noseda

Peccato, il libro di Francesco Recami era partito bene ed era cresciuto di ritmo ed intensità nelle prime duecento pagine. Trama costituita da una casa di ringhiera milanese ed ordito tessuto dalle vite dei suoi abitanti. Poi, proprio vicino al traguardo, la narrazione si spegne, s’inceppa, si ferma, come se l’Autore avesse fretta di concludere e consegnare le bozze alla stampa… Bella l’idea, ottima la partitura, eccellente l’orchestra, mediocre l’esecuzione.  Pazienza, l’Autore fiorentino mi piace, scrive bene, sa legarti alle pagine, proverò con un altro romanzo!

Votazione : 4/5

Dettagli :

  • Brossura: 213 pagine
  • Editore: SELLERIO EDITORE (26 maggio 2011)
  • Collana: La memoria
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8838925674
  • ISBN-13: 978-8838925672
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