Il colore del tuo sangue
La giovane filmaker Greta Scacchi, mentre guarda le immagini di un video, si accorge di un dettaglio che mette in pericolo la sua vita. La ragazza è accusata di omicidio dal dirigente di Polizia Tommaso Del Re e viene trascinata in una serie di eventi che coinvolgono l’insegnante di cinema Rossella Gardini, una coppia di fratelli che ritornano dal suo passato, Farid e Anissa Akram, il piccolo Nadir, l’inquietante Ahmad, il barista Tong, mentre sullo sfondo si staglia minaccioso il Biolab, un laboratorio in cui si studiano armi chimiche e di distruzione di massa. Per Tommaso Del Re sarà ancor più difficile dipanare la matassa, ostacolato da quelle che definisce le “alte sfere”. In un susseguirsi di colpi di scena e azioni rocambolesche far emergere la verità diverrà arduo ed estremamente pericoloso.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Il colore del tuo sangue è un romanzo di Paolo Restuccia edito Arkadia e uscito nel 2022.

Protagonista di questo emozionante thriller è Greta Scacchi, una filmaker che attraverso una telecamera a 360 gradi guarda tutto ciò che la circonda. Ma il destino vuole che venga sorpresa da delle immagini forti che riguardano la lotta con un coltello tra un ragazzo biondo e il suo ex fidanzato Farid di cui era innamorata ai tempi della scuola.

Greta Scacchi da non confondere con l’avvenente attrice, protagonista del film Presunto innocente, è una ragazza di venticinque anni che ha il sogno di diventare una regista cinematografica e che dovrà fare i conti con una realtà molto più grande di lei, ma soprattutto più pericolosa e spiazzante. Infatti non poteva mai immaginare di essere accusata dal dirigente di Polizia Tommaso Del Re dell’omicidio della sua insegnante di cinema Rossella Gardini. Le toccherà discolparsi da un pesante capo di imputazione e non sarà facile perché Greta resta tra le maggiori sospettate, dopo che è stata una delle ultime persone ad aver visto viva la sua insegnante.

Venticinque anni rappresentano l’età della spensieratezza, il voler essere leggeri e frivoli, sottovalutando quei mali che attanagliano la società di oggi che una ragazza come Greta non è capace di inquadrare e come tutti i giovani non sa percepirne il vero pericolo. Al tempo stesso la protagonista è una ragazza intraprendente, con dei sogni nel cassetto e che rivive gli amori del passato con Farid e sua sorella Anissa Akram. Due storie appartenute a quella fase adolescenziale e che spesso tornano come dei flash back nella sua mente.

Paolo Restuccia, da abile narratore, ha la completa gestione del suo romanzo ambientandolo su due piani temporali: adesso e prima. I suoi personaggi fanno parte di uno spaccato di una realtà quotidiana che sembra sfuggire di mano, quel che traspare maneggiando questo testo è che siamo sommersi da sotterfugi e false verità che vanno a discapito delle certezze che non ci danno dei precisi punti di riferimento; proprio quel che accade all’innocente Nadir, fragile e indifeso, Farid e Anissa, ragazzi di cui emerge l’instabilità emotiva, Tommaso Del Re, ostinato ad inseguire una sola e unica verità, forse la più comoda e poi infine c’è Greta, che da eroina, deve dribblare gli ostacoli del cuore e i seri pericoli cui andrà incontro.

Ma facciamo un passo indietro ritorniamo all’ambientazione iniziale del romanzo; siamo all’Esquilino una delle zone più multietniche di Roma e troviamo la protagonista che con la sua telecamera è capace di inquadrare il mondo, di coglierne gli istanti e i frammenti di vita quotidiana che diventano un vero e proprio film della nostra esistenza, un po’ come quella dei personaggi di questo emozionante thriller che alzerà ancor di più il livello di tensione soprattutto nelle battute finali.

L’occhio attraverso l’obbiettivo della sua telecamera si abitua a un’immagine vivida,  alle luci e alle ombre e ai colori, al rosso sangue oppure al rosso di un asfalto che brucia in piena estate. Greta trasforma le storie in immagini grazie alla sua intuizione e perspicacia.

Nel colore del tuo sangue, Paolo Restuccia si avvale di numerose citazioni e sequenze cinematografiche di pellicole che hanno scritto la storia del cinema.

A seguito di questo emozionante romanzo, mi permetto di citare una famosa canzone dei Nomadi dal titolo Ma che film la vita, ultimo album che ha visto Augusto Daolio come frontman della band in cui (come negli altri testi) narra le nostre paure, i sentimenti, le guerre, l’amicizia e l’amore. Nella quotidianità sono racchiusi tutti questi aspetti, poi avviene la seconda fase rappresentata dal modo in cui li viviamo e da come reagiamo alle avversità che incontriamo sul nostro cammino. Restuccia assegna a ciascuno dei personaggi un ruolo ben specifico diventando protagonisti assoluti delle loro stesse esistenze focalizzando l’attenzione sui loro comportamenti e del loro modo di reagire, se questo romanzo fosse un film lo scrittore lo vedrei bene dietro a una macchina da presa. L’idea penso che non sarebbe poi male!

Intanto buona lettura!

 

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