Trama
Mattia Cattaneo, rampollo di una famiglia bene, sparisce dalla sua villa di Alassio e viene ritrovato due giorni dopo con un proiettile in testa. Sequestro di persona finito male? Jacopo Bignone, giornalista della Ponente Press, non lo crede e segue una pista che porta in Spagna. A Valencia, proprio il giorno del rapimento, c’è stato un eccidio di narcos. Unico indizio, l’identikit di un italiano visto aggirarsi in zona: Luca Dolmetta, un agente immobiliare che, come Mattia, frequentava il più esclusivo night club di Alassio, l’Iguana Club. Jacopo e la sua collega Consuelo scopriranno cosa si agita dietro l’omicidio di Mattia.
Recensione a cura di Pasquale Schiavone
E’ un bellissimo giallo tutto italiano, molto dettagliato, ben documentato e ottimamente raccontato. La trama, seppur intrecciata, risulta molto avvincente e no…n si rischia mai di perdere il filo, perché gli autori riescono a riportarti sempre sulla via del racconto, così che il ritmo non ti da’ tregua, tanto che il romanzo viene divorato in un attimo. Non si vede l’ora di scoprire chi controlla e chi é il controllato e il perché di tutto l’accanimento che traspira riga dopo riga. Si é sempre sul chi vive nell’attesa di scoprire qualche indizio che possa spiegare il perché di ciò che accade. In questo mondo, in questa città è infatti la mafia a fare da padrona. La mafia è solo un nome per identificare i traffici riferiti alle organizzazioni criminali ma qui viene identificata: l’ndrangheta. Maurizio Lanteri e Lilli Luini sembrano conoscere a fondo i meccanismi di queste dinamiche e di come ci si muova all’interno delle cosche. Lo stile di scrittura è ottimo, senza sbavature, ma con le giuste introspezioni dei vari personaggi, il buon approfondimento psicologico e la assoluta credibilità delle situazioni.
L’utilizzo del dialetto calabrese e delle parole “tecniche” ne è una dimostrazione che porta il lettore ad immedesimarsi ancora di più negli intrecci proposti, ma la scrittura non ne risente grazie alla vivacità e al dinamismo delle scene. Il libro, però, non è un’inchiesta sulla malavita organizzata: è una denuncia di quello che avviene senza che l’ordine pubblico, la gente, la stampa vengano minimante destabilizzati. Il libro è costruito in maniera tale da non dare fiato al lettore che è costretto a sfogliare pagine dopo pagine per collegare le storie e giungere alla conclusione dei casi (o forse dell’unico caso).
Alla fine della lettura si potrebbe rimanere svuotati dalla durezza della realtà, da quel senso di inesorabile impotenza, ma il libro costringe a riflettere sul lato oscuro di una città come Alassio e sugli effetti che produce la mafia infiltrandosi nella nostra quotidianità portando con se una domanda più che un’affermazione: a Alassio si muore così?
C’ è solo da ricordare ancora quanto tutta la suspense del racconto sia sostenuta e riscaldata dal rapporto tra l’uomo e il cane, che sono insieme colleghi e fratelli, uniti da una telepatia di intenti e di affetto, decisi a proteggersi a vicenda e ad arrivare insieme alla verità e alla giustizia.del suo essere emergono con chiarezza. Concludendo: – romanzo scritto bene e scorrevole – storia avvincente di quelle dove fin dall’inizio si sa chi sono i cattivi ma in cui bisogna evidenziarli .
“Mattia Cattaneo, rampollo di una famiglia bene, sparisce dalla sua villa di Alassio e viene ritrovato due giorni dopo con un proiettile in testa. Sequestro di persona finito male? Jacopo Bignone, giornalista della Ponente Press, non lo crede e segue una pista che porta in Spagna. A Valencia, proprio il giorno del rapimento, c’è stato un eccidio di narcos. Unico indizio, l’identikit di un italiano visto aggirarsi in zona: Luca Dolmetta, un agente immobiliare che, come Mattia, frequentava il più esclusivo night club di Alassio, l’Iguana Club. Jacopo e la sua collega Consuelo scopriranno cosa si agita dietro l’omicidio di Mattia.”
Dettagli
- Copertina flessibile:387 pagine
- Editore:Novecento Media (3 febbraio 2017)
- Lingua:Italiano
- ISBN-10:8899316570
- ISBN-13:978-8899316570
- Genere: Gialli e thriller