I morti non fanno festa
Seppellire il passato non è mai facile. Neanche per il liberto Lart, l’imbalsamatore di cadaveri già protagonista dell’avventura Quel che è di Cesare, ambientata nell’antica Roma. Una lettera disperata da parte del suo ex padrone Giusto lo costringe infatti a ritornare in Etruria e a riaprire ferite mai rimarginate del tutto. La morte del piccolo figlio Corvino, che vent’anni prima aveva spinto l’ex schiavo a trasferirsi a Roma nel tentativo di dimenticare un così grande dolore, non è accidentale come sembrava. E nel frattempo l’assassino ha ripreso a uccidere, quasi per onorare con un macabro rituale i Parentalia, la festa dedicata ai defunti iniziata da poco. Lart si trova, suo malgrado, coinvolto in una inquietante catena di delitti; per spezzarla dovrà fare luce su terribili segreti che riguardano anche la sua storia personale, in modo da concedere finalmente ai morti la pace che meritano. Legge Roberto Roganti [soundcloud url=”https://api.soundcloud.com/tracks/558291612″ params=”color=#ff5500&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&show_teaser=true” width=”100%” height=”166″ iframe=”true” /]
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Ultimo romanzo che vede come protagonista il liberto Lart, I morti non fanno festa rappresenta una lettura obbligatoria per gli amanti del genere giallo-storico. Un intreccio complesso ma mai complicato andrà a formarsi nella mente del lettore sin dalle prime pagine del libro. Lart conduce una vita felice a Roma: il suo macabro passato aleggia come un ricordo ormai lontano, con la dolce compagnia della moglie Lucilla e la presenza del simpatico schiavo Silvius che Lart considera più come un figlio. Ma – c’è un sempre un ma, non è così? – la vita di Lart prende in poco tempo una piega inaspettata. Il suo ex-padrone Giusto, ormai morente, lo costringe a tornare in Etruria. Giusto sembra convinto che la morte “accidentale” di suo figlio e quello di Lart possa trattarsi di un brutale omicidio. Lart, obbligato a rispondere ai voleri di Giusto, viaggerà sino in Etruria per esaudire l’ultima, folle richiesta di un uomo morente. Forse l’idea dell’assassinio è un mero frutto della fantasia di un moribondo abbandonato ai ricordi del passato. Forse la morte dei due bambini non era altro che un incidente. Forse tutto ciò che vuole Giusto è rivedere il suo ex-schiavo.

Forse.

Eppure, poco dopo l’arrivo del liberto Lart, la meravigliosa villa nascosta come un piccolo gioiello tra i colli dell’Etruria si ritrova teatro di una misteriosa catena di delitti. Quale potrebbe essere il nesso – se esiste – tra gli omicidi del presente e del passato? Grazie a una scrittura semplice e dal ritmo serrato, l’intreccio narrativo scorre con la stessa limpidezza del fiume Lete.

La caratterizzazione dei personaggi è ben costruita e poggia solidamente le basi per una trama che vede i sentimenti umani come protagonisti. Una ricostruzione storica precisa e affilata come un gladio accompagnerà il lettore nel corso del romanzo che ha l’abilità di narrare un racconto drammatico aggiungendo piccoli momenti di serenità, dolcezza e allegria. Il dialogo, seppure riassume e sintetizza alla perfezione l’animo dei personaggi, risulta a tratti leggermente ridondante e prolisso ma comunque efficace per indirizzare il lettore a un finale inaspettato dove l’intreccio di inganni e bugie troverà finalmente una inaspettata risoluzione.

Una lettura assolutamente consigliata.

 

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