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Matteo Modesto

– Ti vuoi brevemente raccontare ai nostri lettori?

Sono Matteo Modesto: un autore narrativo trevigiano. Amo raccontare “storie minori” ma soprattutto promuovere la mia regione. Per fare questo uso strumenti narrativi che cerco di perfezionare e di poter arrivare a tutti, anche alle persone che normalmente non si avvicinerebbero a un testo di storia o d’arte

 

– Luce Fosca è il tuo primo lavoro, ce ne parli?

Si tratta del mio primo romanzo, ma non del primo lavoro. In precedenza per La Serenissima di Vicenza era uscito nel 2012 “Cose perdute” (libro di racconti con ambientazione locale) e prima ancora un racconto “La ragazza misteriosa” pubblicato su “Racconti a sedici mani” edito da Sassi del Piave al termine di un corso di scrittura creativa. Si trattava di un racconto noir ambientato sulla Riviera del Brenta, posto spettacolare tra Padova e Venezia con le sue ville venete e il fiume Brenta e le sue inquietanti nebbie.

– Cosa ti spinge a scrivere, che tipo di sensazioni provi e quali vuoi trasmettere ai lettori?

Scrivo per raccontare agli altri, anche se in fondo sono storie che amo raccontare anche a me stesso. Le sensazioni che provo sono a volte contrastanti: si passa dalla fatica a volte di far ricerche e cercare le fonti, allo spasso nel tratteggiare certi personaggi e cercare di diventare quasi amico con ognuno di loro. Durante la stesura non mi sento solo poiché ogni personaggio è come se mi parlasse, mi raccontasse qualcosa che poi cerco di tradurre sulle pagine bianche.

 

– Quali autori apprezzi maggiormente e perché?

Diversi autori e per svariati motivi. Mi sento legato alla letteratura gialla da Agatha Christie, Arthur Conan Doyle a Simenon, a Renato Olivieri e ai giallisti Mondadori del passato. Adoro anche la poesia, i saggi, i libri su Venezia, quella da riscoprire e meno turistica.

 

– C’è un piatto che ti ricorda la tua infanzia?

Molti piatti anche se due in particolare la polenta gialla con il Mais Sponcio (tipica delle zone bellunesi) di mia nonna Angela e certi minestroni di verdure e anche le frittelle di fiori d’acacia.

 

– Prima di salutarci, vorremmo la tua ricetta e citazione preferita: è il tributo che chiediamo agli autori che passano per il Blog!

Risotto al gorgonzola e radicchio di Treviso:

  • 400 g di riso carnaroli
  • 1 cespo di radicchio
  • 100 g gorgonzola
  • 1 cipolla rossa piccola
  • 1 bicchiere vino rosso
  • 1.5 l brodo vegetale
  • Olio extra v. quanto basta.
  • Burro quanto basta

Fate appassire nell’olio le cipolle affettate e il radicchio tritato. Aggiungere il riso e lasciarlo tostare un po’ nel soffritto. Irrorare con il vino e far evaporare lo stesso a fiamma alta. Mescolare spesso aggiungendo il brodo con un mestolo un po’ per volta fino a cottura al dente del risotto. Mantecare con il gorgonzola a cubetti e un pezzetto di burro. Lasciar riposare il risotto coperto qualche minuto e servire.

 

 

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