Ciao Martina grazie per averci concesso un po’ del tuo tempo. Siamo felici di averti come ospite nel nostro blog e di conoscerti meglio. ( a cura di Miriam Salladini)
Martina, tu sei molto giovane hai 28 anni, quando hai cominciato a scrivere e com’è nata la tua passione per la scrittura?
Ho iniziato a scrivere poesie sin dall’età di 10 anni: sono sempre stata un tipo romantico e mentre i pensieri mi accompagnavano ascoltando le canzoni di Zarrillo sono rimasta affascinata e mi son detta che avrei potuto provare a scrivere anch’io qualcosa di mio pugno, magari per gioco anche. Successivamente ho fatto visionare ciò che avevo trasferito dal cuore sulla carta ed è piaciuto. All’epoca ero un po’ timida e non mi piaceva l’idea che altre persone potessero leggere i miei pensieri ciò che mi ha spinto a pubblicare è stata la richiesta di una compagna di classe con cui non andavo molto d’accordo. Quel giorno proprio lei mi ha spronato all’idea di pubblicare, allora ho pensato che se me l’aveva chiesto lei, che mi parlava solo di rado, allora significava che forse quelle poesie valevano qualcosa e che non erano soltanto pensieri buttati là.
Quanti libri hai scritto? Ce n’è uno in particolare a cui sei legata?
Attualmente mi trovo al mio terzo volume di poesie ma sto provando a scrivere dei racconti sia autobiografici sia d’amore sia thriller, quest’ultimo il mio genere preferito. Sono particolarmente legata sia al primo che al terzo libro perché mentre il secondo abbraccia più che altro l’aspetto emotivo-sentimentale, gli altri due abbracciano interamente ogni aspetto della vita e dell’essere umano. Il tema che adoro è proprio la MASCHERA-LA MENZOGNA dell’essere umano che si nasconde continuamente per paura del giudizio e secondo me ciò equivale un po’ ad annientarsi, rinnegando ciò che sei per paura di non piacere.
Come prendi l’ispirazione per scrivere?
Quando accade qualcosa, può anche essere un evento banale, come uno sguardo o un saluto, il tramonto, un concerto, mi sento catapultata all’interno di me e trasferisco ciò che provo sulla carta.
Vuoi parlarci del tuo ultimo libro?
Il mio ultimo libro per l’appunto, come accennavo prima, abbraccia un po’ tutto dalla natura, all’amore, alla diversità, alla maschera del pregiudizio e per quanto mi riguarda nella mia vita mi son trovata moltissime volte a dover far fronte a queste tematiche sociali, attraversandole sulla mia persona, sulla mia pelle e chi non lo vive com’è logico dire difficile che possa capire.
Quando è stato pubblicato il tuo primo libro cos’hai provato? Te l’aspettavi?
Quando è stato pubblicato il mio primo volume non me l’aspettavo, anzi credevo che non fosse possibile e alla presentazione, nel salone di un teatro mi pare, mi sono commossa davanti a tante persone: è stato più forte di me dato che non amo far vedere le mie lacrime in pubblico, le ritengo una cosa “personale”.
Hai altre passioni oltre la scrittura?
Oltre la scrittura amo la musica pop-rock e metal synphonic, amo suonare e sto cercando di musicare alcune poesie per poter fare un cd, amo leggere libri del genere psico-thriller dove il movente è qualcosa che è successo al killer in passato, qualcosa che ha vissuto sulla propria pelle e l’ha traumatizzato a tal punto da voler far provare ad altri ciò che lui stesso ha provato, e che l’ha trasformato in un gelido assassino appunto. Essendo psicologa ovviamene mi affascina molto.
Qual è il tuo autore preferito?
La mia autrice preferita è Sara Shepard, scrittrice statunitense teen-drama thriller, autrice della famosa saga “Giovani, Carine e Bugiarde”, alla quale è stato ispirata la serie TV “Pretty Little Liars”, dove uno spietato stalker manda messaggi minatori a delle ragazze adolescenti fingendo di essere l’amica morta che poi si viene a scoprire ancora viva.
Per terminare la tua intervista come tradizione della pagina gialloecucina dovresti dirci la tua citazione preferita e poi una ricetta.
Oggi vi propongo una Ricetta per MUFFIN gluten free!!!
– 270 grammi farina di riso “le farine magiche “ senza glutine
– 30 grammi fecola di patate marca PEDON
– 180 grammi di zucchero semolato
– 260 ml di latte senza lattosio, per es. Granarolo ACCADI’
– 4 cucchiai da tavola di acqua
– 110 ml di olio extravergine di oliva
– 1 bustina di lievito chimico per dolci da 16 grammi, se si preferisce vanigliato
– Un pizzico di sale
– La punta di un cucchiaio di bicarbonato
– Se si USA impastatrice mettere prima tutti i liquidi poi i solidi
– Se l’impasto è a mano aggiungere i liquidi alla fine
– Preriscaldare il forno statico per 10 min a 180 gradi ed infornare per 20 min
– Procedere per altri 3 min impostando la cottura sia inferiormente che superiormente
– Poi… raffreddare e mangiareee!
Per quanto riguarda la mia citazione preferita vi riporto una frase di Pirandello:” C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo resti nessuno”
ciao a tutti i lettori!