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Oggi parliamo con… Greta Esposito

Intervista a cura di Manuela Fontenova e Dario Brunetti

Oggi parliamo con Greta Esposito giovane e talentuosa attrice napoletana che abbiamo potuto ammirare nella serie tv del Commissario Ricciardi.

Buongiorno Greta e grazie per aver accettato il nostro invito.

1) Tu sei una giovane attrice ma hai già interpretato ruoli complessi e partecipato a importanti cast. Nella serie tv del Commissario Ricciardi eri Antonietta, una ragazza sordomuta, apparsa nel secondo episodio “La condanna del sangue”. Una parte breve ma molto intensa e difficile: come ti sei preparata a interpretare questo personaggio?

–  È stato un lavoro di squadra. Alessandro è stato molto bravo a guidarmi, a spingermi oltre quello che io stessa sapessi di poter fare. Ho capito che la strada era partire dal corpo, deformarlo, per poi deformare anche la voce e tutto il resto. Ho visto e rivisto “Buon compleanno mister Grape”, in cui c’è un Di Caprio giovanissimo che interpreta un ragazzo portatore di handicap, e poi tutta una serie di reportage/documentari su ragazzi affetti da tetraplegia. Ho osservato molto per tanto tempo, poi ho cercato di riassumere tutto quello che avevo visto e dare il mio punto di vista rispetto alla patologia, e non una caricatura.

2. In Mental, una serie tv che tratta il disagio psichiatrico tra adolescenti, hai interpretato il ruolo di Nico, una ragazza che soffre di schizofrenia. Come si sono legate tra di loro le due esperienze con ruoli così complessi?

– È una bella domanda, grazie. A quanto pare ho un talento per le patologie! (scherzo) La tetraplegia e la schizofrenia sono due patologie molto diverse, perché la prima è visibile, mentre la seconda non lo è, avviene tutto nella mente, è psichico come disturbo, devi far vedere allo spettatore qualcosa che accade solo nel tuo cervello, e questo mi preoccupava e divertiva allo stesso tempo. Sono stati due stimoli completamente diversi che hanno richiesto anche uno studio diverso all’inizio, e che mi hanno fatto toccare ed esplorare corde espressive diverse. Con Mental ho lavorato molto sulla fissità, cosa complicata per me avendo insita nel DNA quella vitalità napoletana che ci porta a gesticolare e sottolineare ogni parola. Ho imparato cose diverse da entrambi e sono grata di questo ai registi che me lo hanno permesso.

3. In Ricciardi hai lavorato con un grandissimo regista, Alessandro D’alatri: cosa ti ha lasciato questa esperienza? Come la descriveresti?

– Alessandro è un grande; ricordo ancora che dopo la scena girata in teatro ero molto stanca e gli ho detto: “Ale non lo so che ho fatto in scena, non me lo ricordo, ma sono così stanca “ lui ha riso un sacco e mi ha risposto dicendo che era perfetto così, non dovevo ricordarmelo quello che avevo fatto, avevamo già vinto. È una persona pazzesca ancor prima di essere un regista altrettanto bravo. Gli voglio bene e gli sono grata per avermi dato questa opportunità.

Oggi parliamo con... Greta Esposito

4. Tu parti dal teatro, come attrice e come corista (mezzosoprano nel coro delle voci bianche del San Carlo). Come sei approdata alla televisione?

– Sono “approdata alla tv” in realtà quando ero molto piccola, feci uno spot televisivo, uno di quelli spot per cui fanno provini ovunque, scuole teatri asili ecc.

Poii per tutto il periodo adolescenziale ho smesso, ho fatto teatro appunto. E poi è tornata forse perché doveva tornare, non saprei dirti esattamente come, facevo provini, non mi prendevano mai, poi sono arrivati i primi si, ma dopo tanti tanti no, tutti bellissimi.

5. C’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare?

– Non ho particolari richieste, in generale mi piace molto quando il ruolo che interpreto è in contrasto con il mio volto, che viene quasi sempre inquadrato come “buono” “angelico”, saranno gli occhi azzurri e il naso all’insù che ingannano. Mi piace interpretare ruoli che vadano contro

il mio aspetto, che siano il mio opposto, che mi spingano oltre e mi mettano in difficoltà, voglio stare scomoda e mettermi in discussione per poter fare cose belle.

6. Se dovessi immaginare il tuo futuro, come ti vedresti tra 20 anni?

– Che domanda ! Non lo so, il tempo passa così velocemente che a volte veramente mi chiedo come siano passati questi primi vent’anni della mia vita. Ma comunque da qui a vent’anni spero di aver fatto e continuare a fare il mio mestiere, avendo sposato e sposando progetto belli e che abbiano cambiato e cambino, in qualche modo, le cose e che mi facciano crescere. Spero di aver fatto tante esperienze e soprattutto spero di ricordarmi di dire sempre grazie.

7. Tornando al presente invece, hai progetti a breve termine? Ti rivedremo presto?

– Ci sono “Qui Rido Io” il nuovo film di Mario Martone su Eduardo Scarpetta, in cui interpreto Maria Scarpetta, la figlia di Eduardo. E “Delta” che ho da poco finito di girare, il nuovo film di Michele Vannucci, con Luigi Lo Cascio e Alessandro Borghi.

Grandi esperienze

8. GialloeCucina è un blog di lettori, tu hai un genere preferito? Hai un libro sul comodino?

-Non ho un genere preferito, leggo molto, non potrei farne a meno. Attualmente sul comodino c’è “Italiana”, un romanzo su Maria Oliverio, la brigantessa calabrese che ha combattuto per una nazione che, secondo lei, ancora non esiste.

Grazie Greta per il tuo tempo, siamo felici di poterti conoscere meglio. Un grande in bocca al lupo per un futuro ricco di soddisfazioni e successi!

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