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Oggi parliamo con… Antonio Lanzetta

Intervista a cura di Laura Villa

Salve Antonio siamo molto contenti di averti con noi nel nostro Blog per parlarci del tuo ultimo libro : ” il buio dentro.”Ma prima di tutto però puoi parlarci di te: chi è Antonio Lanzetta

Potrei dire che a venti anni stavo progettando un motore a fusione nucleare e che a trenta ero nella lista degli uomini scelti per essere inviati su Marte, ma sarebbero tutte cose prive di senso e importanza. La verità è che non c’è molto da dire sul mio conto se non il fatto che sono una persona comune, come tante che si incrociano alla fermata della metro o in fila al supermercato. Amo scrivere, ma soprattutto leggere, e Il Buio Dentro è il mio ultimo romanzo.

Ci hai messo molto a scrivere il buio dentro , puoi parlarcene un po’?
L’ antagonista nel tuo libro è un mostro dal viso d’ angelo insospettabile, puoi dirci il perché di questa scelta?

Sono sempre stato affascinato dal modo in cui il Male riesce a contaminare le persone, a influenzarle nelle scelte, a spingerle oltre limiti, veri abissi oscuri. Ci siamo sempre interrogati sull’esistenza dei mostri, senza comprendere che i mostri in realtà siamo noi. Tutti noi.

Hai uno scrittore o un libro a cui ti ispiri e che ti piace particolarmente e perché?

Da ragazzino leggevo moltissimo fantasy ma anche gialli. A undici anni ho letto La Spada di Shannara di Terry Brooks e Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie. Come gusti, preferisco la scuola di scrittura americana e le storie ambientate nel passato. Mi piacciono molti autori, da George R. R. Martin a Stephen King, passando per Richard Matheson, Dan Simmons, Cormac McCarthy e Joe R. Lansdale, ma non sono schiavo dei generi. Per esempio di recente mi sono lasciato rapire da Stoner di John Williams e credo che, al momento, sia per me la migliore lettura fatta nell’anno. Leggere è importante, uno scrittore che non legge abbastanza non è un vero autore.

Ogni bambino da piccolo ha un desiderio per il suo futuro : chi vuole fare la ballerina, chi l’ astronauta, chi il medico. Puoi dirci il tuo sogno? Ed alla tua età, siano praticamente coetanei, hai ancora sogni nel cassetto?

All’inizio volevo fare il veterinario. Collezionavo e leggevo enciclopedie degli animali, ero drogato di Quark e cose del genere. Gli anni più difficili sono stati quelli del Liceo, dove ho attraversato varie fasi, scoprendo piccole sfumature della mia personalità. La passione per i libri mi ha accompagnato in ogni momento. I libri sono migliori della gente perché restano mentre le persone vanno e vengono nella vita. In ogni caso, scrivere per me è un progetto a lungo termine: spero di riuscire a farlo a tempo pieno e di non essere costretto a pensare ad altro per sopravvivere. Franz Kafka diceva di non voler essere altro che letteratura e forse capisco a cosa si riferiva.

Ti ringrazio per il tempo che mi hai concesso e ti lascio con la promessa di leggere il tuo nuovo libro già in preparazione.
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