Gli omicidi dei tarocchi
Trieste è una città abituata al silenzio, ma questa volta tace per paura. Un killer senza volto ha commesso due delitti: le vittime non sembrano avere nulla in comune, se non che sulle scene vengono trovate due carte dei tarocchi, la Temperanza e la Ruota della Fortuna. Appena la commissaria Emma Bellini le vede, il gelo la attraversa. Quelle carte fanno parte di un mazzo realizzato a mano da sua sorella Maia, artista e appassionata di esoterismo, con cui non parla da anni. Emma ora non può evitare il confronto. Deve ritrovare Maia, interrogarla, capire cosa leghi il mazzo agli omicidi. Maia, però, è atterrita: rivela di aver distrutto tutte le carte da tempo, dopo un evento drammatico che ha stravolto la sua vita e l’ha portata a rinnegare per sempre la divinazione. Un trauma che le ha lasciato una parola incisa nella memoria, come un’eco lontana o un marchio a fuoco. Safir. Quando un terzo cadavere viene ritrovato, con un’altra carta accanto, l’indagine diventa una corsa contro il tempo. Mentre Emma segue i fili logici di un enigma che sembra sfuggire a ogni razionalità, Maia rimette mano ai tarocchi per cercare di far pace con il passato. E, forse, per ritrovare sua sorella.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Gli omicidi dei tarocchi è il nuovo romanzo di Barbara Baraldi uscito per Giunti editori. La prolifica autrice emiliana dimostra la sua grande versatilità nello spaziare attraverso più generi letterari: dall’horror nelle vesti di sceneggiatrice di fumetti dedicate a Dylan Dog al thriller con il personaggio della profiler Aurora Scalviati, dalla narrativa per ragazzi al testo biografico su Janis Joplin, una delle icone del rock degli anni 60-70.

Chi maneggerà questo prezioso volume ne apprezzerà già la sua suggestiva copertina in bianco e nero nel suo stile retrò e che mette in evidenza un carillon con al centro una ballerina che danza su un piedistallo. Un’idea elegante e particolarmente raffinata ma al tempo stesso mirata che dà vita a un romanzo che unisce giallo ed esoterismo.

I tarocchi sono i veri protagonisti di una storia che appartiene a un passato molto lontano e che non rappresenteranno solo un puro simbolo legato al mondo dell’esoterismo, ma avranno un peso specifico sui destini dei personaggi del romanzo. Le carte rivelano attraverso i loro simboli, messaggi che a volte possono essere destabilizzanti e quindi vanno interpretati soprattutto se vengono lasciati sul luogo del delitto.

Toccherà alla commissaria Emma Bellini analizzare le due carte trovate in due differenti crimini commessi ad opera di un serial killer e che rappresentano la Temperanza e la Ruota della Fortuna. Sono carte realizzate a mano da sua sorella Maia, con la quale non ha più un rapporto e tra di loro c’è un freddo distacco che le ha portate nel corso degli anni a essere lontane.

Ma Emma ha la necessità impellente di avvertire sua sorella Maia che sta correndo un serio pericolo e va messa in guardia nel più breve tempo possibile.

Le due sorelle si rincontreranno riportando alla luce il passato che le ha costrette a dividersi, ma Maia rinnega con vigore la sua figura che la lega all’esoterismo a causa di un evento drammatico che ha cambiato per sempre la sua vita. Le carte dei tarocchi non appartengono più a Maia che le ha distrutte, ma intanto una terza vittima viene rinvenuta nella propria casa e l’indagine di Emma dovrà prendere un’accelerata per fermare la mano omicida.

Dovrà convincere sua sorella Maia a rimpossessarsi della sua capacità nel saper decodificare il messaggio dei tarocchi, ma l’indagine effettuata dalle due sorelle nelle loro diverse modalità le porteranno a ricongiungersi?

Trieste (luogo in cui è ambientato il romanzo) è una città che attraverso il suo assordante silenzio, nasconde quel lato magico e misterioso che porta con sé antiche leggende, di case infestate da fantasmi e apparizioni.

Forse i fantasmi appaiono anche in questa storia dove c’è un killer che entra nelle case e colpisce lasciando una carta dei tarocchi. Cosa sarà, un segnale, un messaggio o un avvertimento?

Bisognerà indagare ma soprattutto entrare nelle vite dei personaggi perché come i gialli ci insegnano, nascondono i loro tormenti, inquietudini, antichi rancori che possono tramutarsi in odio da scatenare una vendetta o un regolamento di conti.

La Baraldi da voce alle sue protagoniste, Emma e Maia due caratteri completamente diversi tra di loro che a distanza di anni dovranno aiutarsi a ritrovarsi accettando le proprie emozioni; grazie alla sua scrittura efficace ci conduce nel fascino dei tarocchi che attraverso il loro strumento introspettivo e simbolico ci permette di indagare i labirinti della mente umana.

Interessante in questo caso citare il drammaturgo e regista cileno Jodorowsky, mentore della psicomagia nella quale riteneva non tanto essenziale la predizione del futuro, quanto l’interiorizzazione del nostro io esplorando per l’appunto il subconscio.

Un giallo costruito con rigorosa perfezione in cui ogni tassello troverà il suo giusto incastro, per questa volta la Baraldi dosa il livello di tensione a vantaggio di una corretta ed equilibrata gestione della soluzione dell’enigma che non sarà affatto scontata, anzi metterà a dura prova lo stesso lettore.

Ritorniamo al delicato suono di quel carillon con una danzatrice che gira intorno a sé e perdiamoci nel dolce mistero dei tarocchi!

Buona lettura!

 

 

 

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