Il sorriso di Jackrabbit
Nel giorno delle nozze con la sua amata Brett, mentre arrostisce hot dog per gli ospiti, Hap si vede piombare nel giardino di casa due pentecostali da manuale. Il ragazzo, tatuato, indossa un paio di jeans neri e una maglietta con lo slogan: «Bianco è giusto». La donna porta i capelli raccolti in una crocchia così alta da poterci nascondere dentro un frullatore. Sono la madre e il fratello della giovane Jackie Mulhaney, detta Jackrabbit, che da qualche mese sembra scomparsa nel nulla. Nessuno, tanto meno la polizia, vuole cercarla. Gli unici a raccogliere la sfida sono Hap e Leonard, senza immaginare che l’indagine arriverà a condurli nelle stanze segrete di una setta capace di adorare fantomatici uomini lucertola. E di infrangere senza rimorsi il quinto comandamento.
Un’indagine di Hap & Leonard

Nonostante io adori Joe R. Lansdale e il suo modo di scrivere, “Il sorriso di Jackrabbit” è il primo libro della serie “Hap & Leonard” che ho avuto occasione di leggere. Serie fortunata e di cui tutti dicono un gran bene questa di “H&L”, (è stata portata anche sul piccolo schermo con una serie tv) e, ho potuto constatare con questo libro, a ragion veduta.

Siamo davanti a letteratura di puro e (mal)sano intrattenimento, con personaggi che sono un po’ delle ‘macchiette’ e spesso sono volutamente esagerati, fuori dagli schemi e provocatori a cominciare proprio dalla coppia di investigatori protagonisti.

La lettura è veramente divertente e piacevole e questo è dovuto sia al modo di scrivere leggero, veloce e diretto dell’autore, sia ai personaggi, come dicevo, piuttosto pittoreschi e dal linguaggio ‘colorito’, sia ancora alla trama intrigante e fantasiosa quanto basta per portare il lettore a macinare una pagina dietro l’altra, proprio per capire dove si andrà a finire al termine di questo delirio!

I nostri H&L sono qui alle prese con la scomparsa di una giovane non bellissima (la dentatura simile a quella di un coniglio le ha fatto guadagnare il soprannome di ‘Jackrabbit’) ma di indubbio fascino e dal talento innato per i numeri e la matematica; proprio questa sua abilità porta i due investigatori sulle tracce di affari poco chiari e movimenti di denaro sospetti di cui la nostra ragazza scomparsa potrebbe essere, suo malgrado, l’artefice.

Ecco allora che, durante la ricerca di Jackrabbit ci troviamo davanti a personaggi di ogni tipo! Sceriffi buoni con fratelli delinquenti, misteriosi boss dal grande potere che, spalleggiati da un duo letale quanto silenzioso, fanno il bello e il cattivo tempo, laidi datori di lavoro, amanti di colore ‘ben dotati’ ma di scarso ingegno e via di questo (s)passo… tutto sparato (è il caso di dirlo) alla velocità della luce e con un buon ritmo e buona profusione di azione e sangue!

Davvero mi sono divertito un mondo a leggere quest’opera ‘pulp’ che sarei curioso di vedere nelle mani di Quentin Tarantino per la vena dissacratoria e politicamente scorretta, per la visionarietà e i dialoghi sopra le righe: penso sarebbe una bomba!!!

Parlando di cinema, abbiamo poi un finale stile ‘Marvel’ che, quando ormai hai già visto i titoli di coda, tira fuori non uno, ma ben due piccole ‘sequenze’ a chiudere definitivamente il conto.

Che dire se non leggete Lansdale, leggete le avventure di Hap & Leonard, lasciatevi condurre per mano nel loro mondo sconclusionato… e buon divertimento!!!

Alla prossima!

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