Intervista a cura di Massimo Ghigi
Ciao Sonia, grazie per essere qui con noi di gialloecucina a scambiare due chiacchiere! Per prima cosa ti chiederei di togliermi una piccola curiosità: in molti sui social ti conoscono con il ‘nomignolo’ di Syssa mi sveli da dove nasce?
SS: Grazie a te Massimo, e a gialloecucina per l’attenzione e la disponibilità. Syssa è un nomignolo affettuoso prettamente familiare. Deriva dal bellunese “sissola”, la giuggiola. In casa mi hanno sempre chiamata così, salvo non combinassi qualcosa di discolo, e tutt’ora le cose non sono cambiate. Se mi chiamano Sonia, son rogne.
Parlaci un po’ di Sonia scrittrice, quando è nato il desiderio di scrivere un romanzo?
SS: Dopo aver imbrattato non so quante pagine virtuali e con racconti, spunti, idee e lettere minatorie al commercialista, ho deciso di cimentarmi in un progetto a più ampio respiro. L’idea mi girava in testa da un po’ ma l’incontro con un’altra bravissima autrice, Patrizia Durante, mi ha fatto decidere a cominciare il viaggio.
Il tuo libro d’esordio “La mossa del gatto” edito da Golem edizioni racconta la storia di Cloe, giovane insegnante di storia dell’arte, che torna al paesino dov’è nata in occasione della morte della nonna, e si ritrova in un vortice di ricordi e nella posizione di riportare alla luce un fatto di sangue vecchio di 30 anni che, in qualche modo, sembra coinvolgere proprio nonna Clotilde! Come è nata la storia che narri del libro?
SS: In realtà è il paesino dove è nata Elvira, la madre di Cloe. Lei lì ci passava solo le estati e di malavoglia. L’idea è nata da una conversazione telefonica con mia madre che, era per l’appunto tornata a Vas qualche giorno, e una sera di fine estate mi chiama e mi dice “Ah sai, domani mattina non ti chiamo perché con le Vedove ho appuntamento al cimitero”. È stata la scintilla.
Scrivi di te: “Sono malinconica con una forte predisposizione al caos. E no, altri pregi non credo davvero di averne”; beh posso dire che le tue parole mi ricordano molto Cloe, la protagonista del libro! Quanto c’è di Sonia in Cloe?
SS: Guarda, all’inizio pensavo ci fosse pure troppo. Poi, ancora una volta, è stata mia madre (conosciuta da chi mi segue come “MammaSys”) a dare la chiusa perfetta: “Non ti somiglia poi così tanto, lei è contesa da due uomini, tu manco mezzo”. E bon, direi a posto così.
Trovo che nel tuo romanzo tu abbia trovato un ottimo equilibrio tra giallo/noir (tu come lo vedi? più giallo o più noir?), romanticismo e, ribadisco, quel pizzico di ironia che, secondo me, non guasta; ho apprezzato molto il lato romantico del libro, con Cloe in mezzo a due potenziali grandi amori, due figure maschili, Sandro e Fabrizio, molto diverse tra loro, ma entrambe, per certi versi, irresistibili per Cloe. Qual è la stata la genesi di questi due personaggi?
SS: Io lo vedo più noir che giallo. Magari con toni un po’ più soft rispetto ad un noir tradizionale. Sandro e Fabrizio sono arrivati nella storia già delineati e caratterizzati mentre facevo la scaletta degli eventi. Man mano che scrivevo si sono presentati e hanno preso possesso dei loro ruoli in piena autonomia. Non potevo nemmeno forzare loro la mano in determinate occasioni perché mi rendevano impossibile continuare a scrivere. Ho a che fare con personaggi anarchici.
Quali sono state le tue influenze in ambito narrativo? I tuoi generi e scrittori preferiti?
SS: Ho amato e continuo ad amare i libri di Giorgio Faletti. Da quando se n’è andato ho ritrovato la stessa forza nel legarmi alla pagina nei libri di Antonio Manzini, passando per il maestro Camilleri. Tra le autrici sicuramene Patrizia Durante, che ho già nominato e che spero di rileggere presto, e Alice Basso da cui ho tratto ispirazione per il lato ironico e sdrammatizzante. Da tutti loro ho davvero molto da imparare.
Una domanda che mi piace fare sia agli scrittori veterani che agli emergenti: ci racconti le sensazioni che hai provato quando hai avuto in mano la prima copia del tuo libro?
SS: Ancora non so risponderti! Le richieste sono state così tante che l’editore non ha avuto modo di spedirmene nemmeno una copia. Però l’ho visto in foto e ti garantisco che lo stomaco ha fatto la lap dance intorno alla spina dorsale.
Cloe sarà il tuo personaggio seriale o preferisci scrivere e creare sempre nuovi personaggi per nuove storie? Ti faccio questa domanda perché ho la certezza che avremo ancora il piacere di leggere tuoi romanzi in futuro!
SS: Io credo non riuscirò a liberarmi di Cloe tanto facilmente. Ogni tanto me la ritrovo seduta sul ripiano della cucina, con un sacchetto di marsmallow in mano, a chiedermi: “e adesso che si fa?”.
Come da tradizione del blog gialloecucina, ringraziandoti ancora per la tua disponibilità e cortesia, concludo la nostra bella chiacchierata chiedendoti una citazione e una ricettina che vuoi consigliare a chi ci sta leggendo!
SS: Una delle cose che ho sicuramente in comune con Cloe è lo stato fisico del frigo: pressoché vuoto. In compenso i croccantini per i gatti non mancano mai… ultimamente quello che mi salva le cene è la classica tazza di caffèlatte e biscotti. Troppe emozioni, non riesco a mangiare altro. La citazione che mi ripeto come un mantra nei momenti complicati è “sine ullacunctatione”: senza alcuna esitazione. Me l’ha insegnata un caro amico e capace diventi il prossimo tatuaggio (la frase, non l’amico…).
Ciao Syssa, tanti complimenti davvero per il tuo libro ‘La mossa del gatto’ e arrivederci presto nelle librerie!!! Ti aspettiamo!
SS: Grazie a voi, e a presto!