L’ospite di oggi è Raffaella Ferrari. Leggiamo cosa ci racconta nell’intyervista rilasciata ad Alessandro Noseda
Buongiorno Raffaella e grazie per l’invito!
Grazie a voi.
Cosa stai preparando?
Oggi preparo penne al salmone con zucchine e pepe rosso in grana.
Be’, se sei d’accordo, mentre cucini ti faccio qualche domanda, o.k.?
Ma certamente. A me piace parlare mentre cucino. La cucina per me è un luogo di incontro e il posto più speciale della casa.
Ci racconti chi sei e perché leggi e scrivi?
Sono una mamma, prima di tutto. Poi sono un’insegnante e dulcis in fundo sono una scrittrice che scrive per passione e non per mestiere, se così posso dire.
Perché hai accettato di accordare un’intervista a Giallo e Cucina? È un Blog che segui?
In tutta sincerità non vi conoscevo. Ma dopo che ci siamo ‘incontrati’ virtualmente mi sono appassionata al vostro blog soprattutto perché mi piace mescolare la buona cucina con la buona lettura.
I tuoi gialli, come nasce l’idea?
L’idea nasce da qualcosa che sento o che vedo. In genere sono gli occhi della gente che mi colpiscono. Hai presente cosa diceva Van Gogh? Diceva che a lui piaceva dipingere ritratti perché c’è molto di più negli occhi della gente che nelle cattedrali di tutto il mondo. La penso così anch’io. Mi colpisce lo sguardo di qualcuno al punto che mi viene voglia di inventare una storia sopra.
Dove scrivi? Carta e penna o direttamente al PC?
Scrivo al pc, ma prendo appunti dappertutto. Sull’agenda di lavoro, sul tovagliolo di carta del tavolo di un bar…
Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?
Musica. Adoro la musica italiana.
Da dove trai ispirazione? Quanto rubi alla realtà e quanto è frutto solo della tua fantasia? Come delinei i personaggi? Segui una scaletta o ti fai guidare dalla storia? quali sono le maggiori difficoltà nella stesura di un romanzo?
L’ispirazione mi viene sempre dalla realtà, come ti accennavo prima… magari semplicemente da un uomo che incontro al bar a fare colazione, magari incrocio il suo sguardo e non so perché mi viene da inventare una storia, una storia gialla ovviamente… In genere ho un’idea di massima della storia che voglio raccontare, poi i particolari si delineano man mano… i personaggi prendono vita e vanno per la loro strada. A volte mi capita addirittura di essere io a seguire loro e non viceversa, giuro!
Del rapporto con Editor ed Editore cosa puoi dirci?
Guarda, io ho scritto per una piccola casa editrice spezzina e là avevo editore e editor, però per gli ultimi due romanzi ho optato per il self publishing. Lo trovo uno strumento di eccezionale democrazia. Chiunque può caricare il proprio racconto e con una spesa minima ‘mettersi in vetrina’, diciamo così. Poi il successo lo fa chi ti legge. Cosa c’è di più democratico?
C’è un titolo a cui sei particolarmente affezionata o non hai figli prediletti?
No, direi di no. Ogni libro, ogni racconto ritrae un periodo della mia vita, dentro c’è un po’ di me e un po’ delle mie emozioni.
Hai altri progetti in cantiere?
Tantissimi. Sono una che si entusiasma di tutto. Non potrei vivere senza avere una meta da raggiungere, un sogno da realizzare o un progetto da portare a termine.
Descriviti come lettrice? Quali libri compri? Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo?
Leggo per lo più gialli. Quelli dei grandi giallisti del passato, da Simenon alla Christie ma anche quelli di autori contemporanei. Italiani soprattutto. Credo che il nostro paese sforni un sacco di grossi talenti, in varie discipline, forse però noi ce ne accorgiamo poco, accecati come siamo dall’ammirazione verso gli altri paesi.
Se devi regalarlo un libro come scegli?
In genere cerco di basarmi sui gusti della persona che riceverà il regalo. Ma non sempre. Mi capita, a volte, di aver amato tanto un libro da volerlo condividere con gli amici. Allora regalo quello.
Un consiglio ad un esordiente che ha la sua storia nel cassetto e non ha trovato ancora nessun editore interessato a pubblicarla?
Beh, te l’ho detto, gli consiglierei caldamente il self publishing…
Ti piace presentare i tuoi libri al pubblico? Una domanda che non ti hanno mai fatto (e a cui avresti voluto rispondere) ed una che t’ha messo in difficoltà?
Tantissimo. Spesso vado nelle scuole a leggere ai ragazzi i miei racconti. Non c’è pubblico migliore di quello dei giovani. E non è vero, come spesso sento dire, che i ragazzi di oggi non hanno ideali. Tutt’altro: sono pieni di idee e di buoni propositi per il proprio futuro. E’ difficile che mi trovi in difficoltà di fronte a qualche domanda, anzi mi piace che la gente abbia voglia di scandagliare il mio modo di scrivere, perciò rispondo sempre a tutto e a tutti. Di conseguenza sono anche tante le domande che ancora non mi hanno fatto e vorrei che mi facessero. Ne vuoi conoscere una bizzarra? Me la fece mia figlia Manuela quando aveva cinque anni. Mi chiese se mi sarebbe piaciuto essere dentro uno dei miei libri. Ovviamente la risposta è sì, mi piace un sacco e in genere ci sono, nascosta in qualche anfratto del romanzo. E ti dirò di più: mi piacerebbe anche essere dentro i romanzi degli altri, ogni tanto!
Oltre alla scrittura, alla lettura e alla cucina, come ami impegnare il tuo tempo?
Insegno. Insegnare è una missione e come tale io la vivo.
Be’ sembra pronto, passiamo alla “recensione”?
Assaggia, assaggia… e dimmi se ti piace. Recensione? Se vuoi che recensisca me stessa ti dico subito che non sono capace. Non mi so vendere. E sono tremendamente severa con me stessa, mentre con gli altri non lo sono per nulla, ahimè!
Come consuetudine di Giallo e Cucina, ti chiediamo di chiudere con una ricetta ed una citazione! E grazie ancora dell’invito a pranzo!
Allora diciamo che le dosi sono approssimative perché io cucino sempre ad occhio. Comunque per quattro persone servono 300 gr di penne, 200 grammi di salmone affumicato, 4 cucchiai di panna da cucina, mezza cipolla rossa, un cucchiaio di cognac, una zucchina, prezzemolo olio e sale quanto basta ed una manciata di pepe rosa in grani.
Dovete far rosolare la cipolla con il prezzemolo tritato e le zucchine tagliate a jiulienne fino a quando non si sarà imbiondita. Nel frattempo dovete frullare il salmone e mescolarlo con la panna da cucina. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Conditela con il salmone poi rovesciate il tutto nella padella con le zucchine, aggiungete un cucchiaio di cognac e il pepe rosa. Pronto da gustare… Buon appetito.
Per concludere la chiacchierata ti cito Anjali Banerjee che afferma che i libri sono un antidoto alla tristezza. Perciò leggiamo ed insegniamo ai ragazzi a leggere.
Ah, io sono astemia, però brindate lo stesso alla buona lettura e alla buona cucina. Prosit!