Grazie mille prima di tutto per essere in questo salotto!
Grazie a voi per l’ospitalità, ritornare su Giallo e Cucina è sempre un piacere.
E anche stavolta è arrivato il tuo nuovo lavoro che parte dalla “tua” Bologna. Quale è stato il particolare che ha fatto nascere il tuo nuovo libro?
Non c’è un particolare preciso, solo il desiderio di raccontare una storia delle mie che si svolgesse nella mia città, fino a ora avevo scritto solo alcuni racconti brevi ambientati a Bologna e ho preso lo spunto da un’intervista che ho fatto un paio d’anni fa alla vice presidente dell’ “ Associazione dei famigliari tra le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980” per scrivere questo romanzo che pur partendo da quel tragico evento non è un libro “sulla strage del 2 agosto”, piuttosto è il tentativo di raccontare qualcosa di più dei sopravvissuti, di coloro che pur avendocela fatta continuano a vivere ogni giorno della loro vita quei momenti terribili.
Anche in questo noir è presente un drone. Ti piace la tecnologia?
La tecnologia fa parte, per un buon novanta per cento, del mio lavoro e devo dire che sì, mi piace e
mi piace utilizzarla nelle mie storie: ricordo che io nasco come lettore di fantascienza, un genere
dove la tecnologia futuribile, ma anche non, la fa da padrona.
Cosa piace fare a uno scrittore come te quando non scrive?
Ormai il mio tempo si divide in lavoro e scrittura o attività legate ad essa quindi mi rimane
davvero poco tempo per fare altro e questo altro è dedicarmi alla mia famiglia, leggere, andare
in mountain bike…
Il progetto Dynamo Camp cos’è?
Dynamo Camp è una struttura di terapia ricreativa gestita da una Onlus e (come riporta il sito
www.dynamocamp.org) ospita gratuitamente bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni con patologie gravi e
croniche sia in terapia che in fase di post ospedalizzazione; offre anche programmi concepiti ad hoc
per l’intera famiglia e programmi rivolti a fratelli e sorelle sani, perché di fatto la diagnosi di una
malattia non colpisce unicamente il bambino malato ma tutta la sua famiglia.
Il progetto che mi coinvolge prevede che una parte del ricavato della vendita del libro venga
destinato al sostegno di questa struttura.
E qual’è la tua citazione preferita.?
Ce ne sono varie, ne riporto una per “provenienza”
Cinema
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto
da Per un pugno di dollari – Sergio Leone
Poesia
L’inimmaginabile è immaginabile.
da La fiera dei miracoli di Wislawa Szymborska
Filosofia
L’esperienza più dolorosa per un uomo è ricordare il futuro, specialmente il futuro che non si potrà
mai avere.
Søren A. Kierkegaard
Canzoni
Abito sempre
qui da me
in questa stessa strada
che non sai mai se c’è
da Ho ancora la forza di Francesco Guccini
e chiudo con una frase, mia, che mi sta molto a cuore e che si trova all’inizio di ogni mio libro
La realtà non esiste, esistono diverse percezioni di uno stesso evento
E ora da buon bolognese ci devi salutare con una tua ricetta preferita
Anche qui sono un po’ troppe le mie “ricette preferite” ne scelgo una di mia creazione molto estiva:
Cosa serve:
150 gr di feta
1 avocado maturo di media grandezza
1 fetta di tonno fresco
Sale
Il succo di un lime
Nachos q.b.
Preparazione
Salate e mettete a scottare la fetta di tonno su una piastra ben calda.
Nel frattempo prendete l’avocado, pulitelo e frullatelo con lo yogurt e il succo di lime: dovrete
ottenere una crema piuttosto consistente.
Tagliate il tonno scottato a dadi di media grandezza.
Disponete un po’ di nachos su un piatto.
Con un cucchiaino “riempite” le nachos con la crema e i dadi di tonno.
Servite con una Corona ghiacciata per un aperitivo da urlo
Grazie mille per la tua attenzione e spero ci sia già lo spunto per una nuova avventura
Grazie di nuovo a voi, vi terrò aggiornati!
ADRIANA REZZONICO PER REDAZIONE GIALLO CUCINA