a cura di Alessandro Noseda
Vorrei scrivere tutt’altro di questo film. Vorrei dirvi che mi è piaciuto, che mi ha stregato, che mi ha commosso. Avevo grandi aspettative, come spesso succede quando c’è tanto clamore anticipatorio per una pellicola nelle sale.
La storia è quella arcinota della decisione che il primo ministro britannico si trovò ad assumere nel corso del secondo conflitto mondiale. Se abdicare la sovranità alla Germania di Hitler o combattere sino alla fine. Quale fu la scelta e quali le conseguenze lo sappiamo tutti.
Il ritratto che Wright fa di uno dei più grandi statisti del Novecento non mi è piaciuto affatto. Ne esce un Churchill confuso, stanco, annichilito. Sorretto da un’ambizione miope e superficiale. L’ombra di un uomo piegato dell’alcool, dal fumo e dall’età, sotto il peso di decisioni che sembra non in grado di prendere. Una parodia, più che una fotografia, del leone inglese che cambiò il corso della storia.
Sceneggiatura e regia, a mio dimesso avviso, deludenti.
Ineccepibili gli attori, tra cui spiccano Oldman e Scott Thomas.
Notevole la fotografia, con scene rallentate e riprese originali.
Attendo di leggere il vostro parere.