Regia di Paolo Genovese
Film 2023 con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Gabriele Cristini, Sara Serraiocco
Genere Commedia
Recensione a cura di Giampaolo Pierno
Il primo giorno della mia vita è l’ultima fatica (si dice così) di Paolo Genovese che è tra i registi che mantiene alto il livello del cinema italiano. Cito solo il Donatello come miglior sceneggiatura per “Perfetti sconosciuti”.
Il film non si basa solo ed esclusivamente su una storia di malessere di vita quotidiana, soffermarci su questo aspetto sarebbe alquanto riduttivo per un’opera che conferma la creatività e l’originalità di questo giovane autore. Non toglierò il piacere di vederlo, dilungandomi sulla trama. Ancora una volta il regista fa leva su attori di collaudata bravura ed esperienza, come Servillo, che in ogni ruolo riempie lo schermo con la sua versatilità, una splendida Margherita Buy che offre una interpretazione coinvolgente, forse una delle migliori in assoluto e un Mastandrea in continua crescita.
Film Metafisico? Non lo definirei se non per lo spunto che trova radice in un romanzo dello stesso regista. Io l’ho percepito invece troppo fisico, in una dimensione sospesa tra la vita e la morte. Ognuno ha motivo per avere fatto l’estrema scelta, ma c’è un’ancora di salvezza, una chance di volgere il proprio destino. In questa dimensione che sembra onirica ognuno ha sette giorni per tornare alla vita. Quanti sono coloro che hanno ceduto e cedono al male di vivere. Quanti se potessero ci ripenserebbero. Chi si è arreso per vari motivi non potrà tornare indietro. Genovese ci offre spunti di riflessione con un film che sfiora aspetti psicologici. Non credo che sia un film da cassetta e mi scuso per la banale puntualizzazione. Ma chi lo vedrà ne apprezzerà la profondità che non è poca cosa.