Sento un aroma amaro ogni volta che ritorno a casa .
Mi assale assieme al sale e alla salsedine che mi porto sulla pelle dopo una giornata al mare.
Non credo sia normale, almeno lo spero. Penso che gli altri, i miei amici , non provino nausea riavvicinandosi al proprio paese e alla propria terra dopo un breve o anche lungo viaggio .
Non che importi che sia stata in un luogo vicino o serva che sia lontano, è il ritorno.
Eppure casa mia è bellissima, bianca e piena dei miei ricordi, dei miei viaggi e del mio disordine.
Mi sono convinta che la causa sia l’abitare in uno dei posti meno interessanti del nostro Paese, senza vestigia storiche, senza bellezze naturali, alle cronache solo per le sparate folkloristiche di un nuovo sindaco.
Effettivamente era dai tempi dell’alluvione del ‘51 che non si parlava del Polesine, adesso ha imperversato sui giornali questa storia dei matrimoni tra l’uomo ed il cavallo ed i nostri territori sono tornati alle cronache.
La mia terra per certi versi mi intristisce, mi lega agli inverni umidi e nebbiosi, all’assenza di un cinema o di una bella libreria, alle poche occasioni che ti regala.
Marghe è innamorata del nostro delta, a cui manca la spettacolarizzazione delle Everglades o il marketing della Camargue. Io non riesco a catturarne la poesia e il mio sguardo resta assente in questo dedalo di valli da pesca e canali. Forse sarà l’antropoformizzazione dei campi tutti stesi a mais di quel verde opaco che vira al giallo man mano che rinsecchisce ed è pronto alla mietitura. Non si vedono più i papaveri rossi, potenza dei diserbi selettivi.
A lei piacciono le serate d’estate in quest’afa, in giardini scuri con piccoli eventi organizzati da amanti del Jazz o del Blues, alle performance serali di qualche scrittore ormai non più famoso che viene a raccontare storie ormai vecchie anch’esse.
Io preferisco la campagna mossa dalla collina delle marche, i campi e le conche ricolme di girasoli e amo soprattutto perdermi al mare, un tramonto, una spiaggia. Con la gente attorno o senza.
Una serata di luglio a Portonovo, il sole che scende lento dietro il monte, l’orizzonte che diventa rosso e un tavolino da Marcello.
Marcello è burbero e pure bravo, ha una terrazza naturale splendida ma non se la tira. Ci vado da anni e nel tempo migliora, l’altra sera salutandomi mi ha regalato una bottiglia, forse immaginava l’aroma amaro del mio ritorno.
E per tirarci su:
Pasticcini di pesce
Cosa serve per 6 persone:
Un branzino o un’orata o entrambi , il filetto fatto preparare in pescheria
Una fetta di tonno fresco
Una fetta di salmone
Una confezione di formaggio caprino ( vanno bene anche quelli già confezionati a cilindro)
Una confezione “tris” di germogli ( solitamente barbabietola, ravanello e cavolfiore ma va bene pure quello di soia), lime o limone, semi vari ( intendo i semi di papavero e sesamo o altri) , un rizoma di zenzero per una grattugiata, una mela da tritare o uno spicchio di anguria non farinoso, un pomodoro cui togliere semi ed interno, prezzemolo riccio o coriandolo, capperi al sale, finocchietto selvatico, insomma dotatevi di cose colorate ( quelle che volete) che diano colore o un sapore che a voi gusta.
Tabasco e salsa di soia
Una cialda di pan di spagna (fatti fare un foglio sottile dal tuo panificio o pasticcere) o di pane o una focaccia fine tipo genovese
Preparazione:
.Il pesce crudo, da tirare a tartare, è meglio fargli fare un giorno in freezer. Poi lo cuoci a freddo nel succo del lime, nella marinata anche un filo d’olio e l’aggiusti di sale.
.Con una tazzina o un anello ricavi dei dischi di pan di spagna su cui adagi un primo strato di caprino, un secondo della tartare che hai preparato e in cima i germogli, ognuno diverso.
.Gli altri ingredienti, a seconda della tua creatività o gusto li mescoli alle diverse tartare o li interponi tra il pesce e il caprino, a condimento finale una goccia di tabasco o di soia o entrambe.
Il risultato finale un vassoio di pasticcini colorati, diversi di pesce e consistenze differenti, puoi variarle con un crostaceo o un mollusco ma mi sembrano + delicati da trattare in assenza di un abbattitore vero.
Trattandosi di un aperitivo ci beviamo una Passerina brut di Velenosi: facile, sui 10 euro , anche meno.
Buona cena.
Sempre Vostra,
Marilù