A cura di Emanuele Marchetto.
Regia di Lina Wertmüller. Con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Eros Pagni, Lina Polito, Anna Bonaiuto. Premio per la migliore interpretazione maschile a Giancarlo Giannini a Cannes e ai Nastri D’argento.
Nel 1932, un contadino lombardo, Antonio Soffiantini detto Tunin si reca a Roma per assassinare Mussolini. Nella capitale viene ospitato in una casa chiusa da Salomè, una prostituta che lo fa passare per suo cugino.
“Quegli assassini sono anche dei santi e degli eroi…e saranno celebrati il giorno in cui si dimenticherà il fatto brutale per ricordare solo l’idea che li illuminò e il martirio che li rese sacri” (Errico Malatesta, anarchico e scrittore italiano).
Uno dei film più riusciti della Wertmüller che, come spesso accade, mescola politica e melodramma, il tutto con uno stile grottesco ed esasperato. La casa di appuntamenti, con le loro bizzarre abitanti, rappresentano lo squallore che il regime fascista ha sempre tenuto nascosto, e permette alla regista di ironizzare su molti aspetto politici e sociali del periodo. Interessante, da questo punto di vista, il personaggio Giacinto Spatoletti (interpretato da Eros Pagni), che rappresenta il tipico fascista duro e puro: questi risulta decisamente sopra le righe, ma allo stesso tempo molto plausibile, in quanto la teatralità che sfoggia negli atteggiamenti e nella voce ricordano molto quelli che Mussolini usava nei telegiornali. La fierezza del personaggio, mescolata allo squallore della location raccontano perfettamente le contraddizioni di un periodo storico destinato a crollare a causa della troppa ipocrisia che stava alla base del regime che governava. Dall’altro lato invece abbiamo il personaggio interpretato da Giannini, che rappresenta la esasperazione nata dalla repressione del fascismo, pronta ad esplodere in gesti disperati.
Significativo il finale, dove si rivela che gli attentati contro il Duce sono stati effettivamente numerosi, ma spesso insabbiati per salvaguardare l’immagine di Mussolini come di un capo di governo amato.
Curiosità: Dal film è stato tratto uno spettacolo teatrale diretto dalla stessa Wertmüller, con Elio (del gruppo Elio e le Storie Tese) e Giuliana De Sio, rispettivamente nei ruoli che furono di Giancarlo Giannini e di Mariangela Melato.