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Detective's Drink

#3 – Dicembre 2021
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IDENTIKIT DELLA BEVANDA:

La terza puntata della rubrica si occupa di Martini. Non si sa con esattezza da dove provenga il nome. Umberto Eco, scrive nella sua prefazione al libro di Lowell Edmunds “Ed è subito Martini” ed. Archinto: … ” dietro alla confezione di un Martini c’è sempre una mistica.”… Il Martini è stato definito il massimo contributo americano alla cultura universale (cit. B.DeVoto). Nel 1933 Roosvelt prepara un Martini alla Casa Bianca. Il set per preparare il Martini, composto da bicchieri e uno shaker era un tipico regalo di nozze già negli anni Venti (del secolo scorso). Nel 1943 al vertice di Teheran, Roosvelt ne offrì uno a Stalin e Krusciov lo definiva l’arma più micidiale degli Stati Uniti.  Il Martini è il cocktail numero uno degli americani, in realtà il consumo ha un andamento ciclico. È stato inventato negli Stati Uniti fra il 1870 e il 1880, due gli ingredienti principali: gin e vermut, servito freddo con la guarnizione di un’oliva. Rimane così fino alla metà del Novecento, per i puristi ancora oggi è così. Presumibilmente attorno agli anni Venti si iniziò a servirlo nel tipico bicchiere con i bordi dritti. Negli anni ‘70 era servito on the rocks e la vodka sostituiva il gin, il bicchiere non era più quello classico ma un Old fashioned. Negli anni ‘90 pochi continuavano a bere il “Martini straight-up” (la ricetta originale) mentre la coppa tornò ad essere quella classica a forma di V. Nel 1997 la Lalique ha creato un suo bicchiere da Martini. Negli anni’90 sono stati creati Martini di tutti i tipi e per tutti i gusti: April’s Martini, Frangelico, Blue Sky ecc.ecc. L’oliva nel Martini è tradizionalmente una guarnizione e secondo i puristi non va mangiata. Lowell Edmunds nel suo libro scrive che il Martini trasmette alcuni semplici messaggi: 1) Il Martini è americano, non è europeo, asiatico o africano. 2) Il Martini è urbano e civile, non è rozzo e campagnolo. 3) Il Martini è per gli uomini, non per le donne. 4) Il Martini è ottimista, non pessimista. 5) Il Martini è per gli adulti, non per i ragazzini. 6) Il Martini appartiene al passato, non al presente.

Il PERSONAGGIO

Il mio nome? Bond, James Bond. Non si può parlare del Martini senza parlare di James Bond. Nato dalla penna di Ian Fleming, è un agente segreto con licenza di uccidere al servizio di Sua Maestà.  Il primo libro uscito nel 1953, Casinò Royal, (titolo originale Casino Royale) non ebbe grande successo. Nel 1962 a seguito del primo film: Agente 007 – Licenza di uccidere con Sean Connery ad interpretare James Bond, i libri di Ian Fleming furono rivalutati. È proprio nel primo libro che Ian Fleming, grande bevitore, fa ideare a James Bond la sua versione del Martini dry ordinando al barman: “ Un Martini dry … ma versatelo in una grande coppa di champagne … tre dosi di Gordon, una di vodka, mezza di China Lillet. Versate nello shaker, agitate col ghiaccio e poi aggiungete un bel po’ di scorza di limone. Capito?” (pag.45, “Casinò Royal”, traduzione dall’inglese di Enrico Cicogna, edito da Garzanti, 1965). A firma di Ian Fleming ci sono 12 romanzi e due raccolte di storie. Dopo la morte di Fleming, avvenuta nel 1964, parecchi altri scrittori verranno chiamati a creare storie su 007, i libri usciranno a cadenza annuale. Il grande successo del personaggio si deve sicuramente ai film, e agli attori che di volta in volta e con differente successo, lo hanno interpretato.

#3 – Dicembre 2021

CURIOSITÀ

La prima curiosità da sottolineare è che nel libro non vengono fornite le quantità esatte del cocktail, quindi il Martini inventato da James Bond non è riproducibile anche perché il China Lillet, un vermut francese aromatizzato al chinino, che conferiva una nota amarognola al cocktail, non è più prodotto. La ricetta codificata dall’IBA (International Bartenders Association) prevede l’utilizzo del Lillet Blond, che però è un vermut profumato e sortisce l’effetto contrario all’originale, facendo diventare troppo dolce, il drink. Altri barmen preferiscono usare un vermut artigianale di alta qualità. Il Martini di Bond, prenderà la denominazione di Vesper Martini, in omaggio a Vesper Lynd, doppiogiochista amata da James Bond.

Ingredienti e dosi del Vesper Martini come da ricetta IBA:

4,5 cl di gin

1,5 cl di vodka (di grano e non di patate, possibilmente)

0.75 cl di Lillet Blanc

scorza di limone

Versare gli ingredienti nello shaker riempito di cubetti di ghiaccio, agitare e  versare il cocktail filtrandolo nel bicchiere precedentemente raffreddato, aggiungete la scorza del limone.

La seconda curiosità riguarda la frase iconica di James Bond: “shaken not stirred”, tradotta in italiano con “agitato non mescolato”, nel libro non è detta in questo modo, verrà utilizzata nei film ogni volta che James Bond ordina il cocktail.

VALUTAZIONE PERSONALE

Non ho valutazioni particolari da fare. L’ho bevuto per la prima volta negli Stati Uniti e ricordo l’orgoglio degli amici che mi avevano invitata a pranzo, nel farmelo assaggiare. Non è il mio genere.

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