Diciottesima puntata
Apro e chiudo una brevissima parentesi: sono sempre aperta a suggerimenti e sono grata a chiunque mi segnali un/una detective con le sue preferenze in fatto di bevande.
IDENTIKIT DELLA BEVANDA:
Il whisky è già stato trattato nelle rubrica #5 e 11.
Per decenni la produzione è stata legata principalmente alla Scozia ma le cose sono cambiate, si sono fatti avanti produttori di altri Paesi con ottime proposte. In particolare i whisky giapponesi si sono guadagnati una reputazione di eccellenza grazie all’attenzione meticolosa ai dettagli e alla qualità. Fra le caratteristiche dei whisky giapponesi si annoverano: Precisione e Qualità: I produttori giapponesi sono noti per la loro dedizione alla qualità e alla precisione, spesso sperimentando diverse tecniche di distillazione e invecchiamento. Stile: Il whisky giapponese spesso presenta un profilo pulito, raffinato ed equilibrato, con note di frutta, fiori, e un tocco di fumo in alcuni casi. Ingredienti: L’acqua pura di sorgente giapponese e i cereali di alta qualità contribuiscono alla purezza del prodotto finale.
IL PERSONAGGIO
Chi se non Carlo Monterossi? Uomo colto e raffinato, il suo papà letterario, Alessandro Robecchi, lo ha dotato di una “fata” che mantiene il suo frigorifero sempre pieno e lo coccola con cibi ricercati e preparazioni particolari. Non poteva essere da meno nel bere. Per anni ha bevuto whisky delle Isole ma ad un certo punto la svolta, entra nella sua casa e nelle sue preferenze il Nikka. Carlo Monterossi, padrone di casa, sopraffino, serve si suoi ospiti bevande ricercate e non disdegna, anche per favorire il flusso dei pensieri : … mette sul tavolo una bottiglia, uno dei suoi whisky da concorso, un single malt giapponese che ha incominciato a invecchiare quando voi andavate alle medie, tre bicchieri e una brocca d’acqua con ghiaccio. (Pesci piccoli, Carlo ha appena finito una riunione con Oscar Falcone e Agatina Cirielli ndr).
CURIOSITÀ
Il whisky giapponese, negli ultimi anni ha scalato le classifiche di settore collocandosi stabilmente nei primi posti. La prima produzione data 1923, in meno di cent’anni sono stati fatti passi da gigante. I pionieri Masataka Taketsuru e Shinjiro Torii furono influenzati dai metodi scozzesi. Taketsuru studiò l’arte del whisky in Scozia e portò questa conoscenza in Giappone, collaborando inizialmente con Torii per fondare la distilleria Yamazaki, prima di avviare la sua azienda, Nikka.
I World Whisky Awards 2023 hanno premiato nella categoria best blended limited release l’Ichiro’s Malt & Grain Blended Japanese Whisky 2023, nella categoria best Japanese blended malt il Taketsuru pure malt, nella categoria new make & young spirit il Niigata Kameda newpot peated a riconoscimento della qualità.
VALUTAZIONE PERSONALE
Il whisky non rientra tra le mie bevute usuali, per questa rubrica, ho provato un Nikka from the Barrel e un single malt Yoichi, in entrambi i casi ho gradito molto. Il primo è una combinazione di single malt che dopo essere distillati con gli alambicchi Coffey vengono lasciati riposare in botti di rovere. Nel mio caso è stato di più facile bevuta rispetto al secondo che presenta una nota torbata molto presente e persistente che, sempre a mio avviso, è destinato a persone più esperte.
In entrambi i casi piacevolmente sorpresa.
Nota: per scrivere questo contributo ho letto i libri con protagonista Carlo Monterossi, di Alessandro Robecchi, pubblicati da Sellerio; ho letto “Il mondo del whsky” di Eddie Ludlow, Slow Food editore, ho consultato i siti: spiritacademy.it; whskyitaly.it
Una risposta
Devo ringraziare Alessandro Robecchi che mi ha dato lo spunto per questa puntata. L’ho intervistato a Verbania durante il Festival “è stato il maggiordomo” e abbiamo avuto modo di parlare del whisky giapponese che è diventato il favorito di Carlo Monterossi. Detto, fatto. Non conoscevo il whisky in questione, l’ho provato ed ecco il mio pezzo.