Da qualche tempo a questa parte notiamo che in modo decisamente interessante, le luci della ribalta del genere noir sono appannaggio di autori che provengono dalla Sardegna.Solo per citarne alcuni: Piergiorgio Pulixi ed i suoi innumerevoli libri con l’ultimo “ Un colpo al cuore “; Eleonora Carta ed il suo “ Piani inclinati “; Michele Navarra e “ Solo Dio è innocente “; e come non ricordare Marcello Fois da “ Sempre caro “ a “ Dura madre “ a “ Meglio morti “. A questi è d’obbligo aggiungere Lorenzo Scano autore di “ Via libera “. Mezzi d’informazione, social,politici, sociologi, dibattiti vari, e chi più ne ha ne metta, si alternano nel dire la loro sul disagio giovanile, la mancanza di principi e punti di riferimento degli adolescenti. Leggere le 424 pagine scritte da Scano, tutte d’un fiato, è, a mio avviso, la migliore risposta di fronte ai tanti che si ergono a dispensatori di giudizi definitivi su argomenti che poco conoscono realmente ma sui quali si sentono in dovere di intervenire. Lorenzo Scano ci porta a conoscere Cagliari, i suoi quartieri popolari, il CEP ( Centro Edile Popolare )i condomini di 14 piani con l’ascensore sempre guasto e le situazioni familiari complesse e difficili. Sedicenni che fanno dell’azzardo il proprio obiettivo. I social, l’iphone da smanettare, giocare alle slot e la bamba da pippare così trascorrono le giornate. Giovani che si confrontano, e scontrano in alcuni casi, con ex mafiosi/galeotti divenuti allenatori di boxe in palestre amatoriali,dove l’eroina e le sostanze dopanti non entrano,per i ragazzini dei quartieri popolari. Cagliari che ha visto, grazie alla “ riqualificazione urbana ”, vigne e mandorleti lasciare il posto a complessi residenziali nei quali vi abitano le buone famiglie con figli viziatelli, come Filippo, che sono attratti dal “ balordo di periferia “, che un cavalcavia divide e separa due realtà diverse, separate e contrapposte . Anche gli abitanti dei quartieri popolari di Cagliari non sono esenti dalla critica, feroce e spesso e volentieri motivata, nei confronti della classe politica che non si preoccupa affatto delle problematiche dei giovani, valutazione comune a tante altre città e loro periferie. Ma anche se pare tutto negativo e “ chi ce l’ha fatta, fatta cosa? “, in realtà non lo è se si tiene in considerazione la voglia ed il desiderio di riscatto che sprigiona sia in Chanel che in Davide, con la sua filosofia di vita “ una faccia è una faccia”, che il quartiere lo hanno dentro, lo hanno nelle esperienze vissute, il quartiere come scuola di formazione alla vita. La considerazione verso le forze dell’ordine, la “ giusta “; l’uso del dialetto o meglio dello slang di periferia ( “scimmiare” = piacere alle pischelle,oppure “ sgobbare “ i motorini ai figli di papà ), il razzismo imperante verso i più deboli dei più deboli, e “sa pattada “contraddistinguono la mentalità di borgata. Ovviamente non poteva mancare il rap sia esso statunitense o locale ma che comunque parla di “ strada “…. ed anche questo diviene elemento di differenza, in questo caso generazionale, gli “anziani” con gli AC/DC ed i giovano con il hip-hop. Cambia la musica, cambia il luogo di aggregazione: dal bar, ieri, alla palestra, oggi, e se è possibile trovare ancora qualche “anziano” che fa riferimento al codice barbaricino, certamente non accade tra le nuove generazioni. Quello che non cambia e che “unisce” a livello generazionale sono i soggiorni al “gabbio” e la coca che non fa distinzioni sociali . Cagliari che quindi è coprotagonista di questo noir con la descrizione del mercato alimentare coperto, Mercato di san Benedetto, il più grande d’Italia; con gli Sconvolts Cagliari, gli ultras calcistici, ed il derby Cagliari-Torres con gli effetti che esso produce nelle relazioni tra gli “ amigusu”, una Cagliari per dirla da “ Via libera “ lasvegaseggiante, con i preti di strada, l’interlocuzione “ minca “ / “ eja “ed i bagni a novembre. Un noir decisamente adrenalinico che ha riferimenti in Edward Bunker con “ Cane mangia cane “ e, non poteva essere diversamente, “ Educazione di una canaglia”. In definitiva non si può non ringraziare la Sardegna per averci dato la possibilità di conoscere Cagliari, la sua periferia e Lorenzo Scano che di diritto va ad ingrossare le fila degli autori sardi che stanno lasciando il segno.
Noir
Recensione a cura di Elio Freda Si chiude con questo terzo volume dal titolo “Salvatore Caruso” la trilogia del Capitano Luca Mariani e lo fa