Lolita entra nel cuore di chi la legge, diventa una amica da seguire, diventa molto familiare. Il lettore ha la possibilità di poter quasi sentire la sua voce, di parlare con lei intimamente. E’ una donna normale, non ha tratti da supereroina, questa va detto e ripetuto. Prova sentimenti contrastanti e forti come può capitare a ognuno di noi. E’ forte e debole allo stesso tempo, è donna e poliziotto. Ha la sua vita professionale e quella personale che si incrociano e scorrono unite. In questa terza indagine si trova coinvolta nel rapimento di un bambino. Straziante pensare alla sofferenza di un piccolo di pochi anni, un cucciolo che andrebbe protetto e tutelato.
Ma la malavita organizzata ha interessi che schiacciano e prevaricano chiunque, senza sconti, senza rispetto.
Lolita cerca, indaga, trova e in tutto questo ci sono sempre i suoi sentimenti contrastanti che all’improvviso, forse finalmente trovano un riscontro, forse contraddittorio ma diverso sicuramente trovano un uomo che le tiene testa, che la fa vacillare, che la fa innamorare. Prova la gelosia, prova la nostalgia, la determinatezza, all’improvviso Lolita ha un obiettivo che le sfugge ma al tempo stesso la attrae a se.
Un altro “piccolo” romanzo di Gabriella Genisi, un gioiello scritto con la grande semplicità che la contraddistingue, scorrevole nella lettura e tutto sommato leggero e piacevole. In questo romanzo però, rispetto ai primi due, si fanno più cupi i toni, più vicini al noir. Lolita è cresciuta come personaggio e come donna, si trova a combattere mondi di omertà e cattiveria che non avrebbe voluto incontrare ma che con il suo lavoro sa che possono capitare. Ha un cuore grande, per la sua amica, per il suo nuovo amore, per chi la segue. Il lettore riceve il suo abbraccio caldo e mediterraneo e tocca con mano quel sangue vivo che scorre nelle vene delle donne del Sud.