…sono in una stazione di servizio abbandonata.
“…lui è morto e ho il coltello in mano, sono Aria Alfieri e ho ucciso quest’uomo.
Elisabetta Cametti ci tuffa al centro di questo nuovo thriller concepito con massima cura.
Annalisa Spada, Capo della Squadra Mobile di Milano è la protagonista alle prese con questo caso.
La trama ci mostra il baratro della famiglia Ravizza. Ci conduce nel loro mondo e – come in una ragnatela fa danzare vittime e carnefici abilmente.
Protagonisti come Torquato della Scala, luminare medico di una clinica dedita alla fecondazione assistita.
L’autrice stilla goccia dopo goccia indizi e gestisce due indagini all’apparenza diverse. Cosa le accomuna e perché Fabrizio Ravizza è scomparso?
Donne come Penelope che “assorbe le movenze altrui, pronuncia inflessioni varie ma che vive in una scatola di cemento “.
Giorgia che grazie all’attenzione dei social e della TV attira un vasto pubblico e spesso si dirige verso la verità. Quanto incide la vendetta in una famiglia facoltosa?
Personalmente avrei gradito meno personaggi ma ho apprezzato la storia che a ritroso svela un segreto ben celato nelle numerose pagine.
Grazie all’autrice per aver narrato uno spaccato dell’odierna società con la consueta maestria.