Tutti i miei errori
Tampa, 1943. Mentre il mondo intero è in guerra, la mafia americana sta vivendo la sua epoca d’oro. L’ex boss Joe Coughlin lavora come consigliere per la famiglia mafiosa dei Bartolo: gestisce i loro interessi in Florida, a Boston e a Cuba e fa da intermediario tra la criminalità organizzata e l’alta società, tra morti ammazzati e fruscii di abiti da sera. Negli anni successivi alla tragica scomparsa della moglie, uccisa in un agguato, Joe si è risollevato, si è rifatto una vita insieme al figlio e ora ha tutto: soldi, potere, una nuova e bellissima amante, la garanzia dell’anonimato. Ma il successo non può da solo cancellare una vita di peccati: qualcuno lo vuole morto, e lui avrà poche settimane per capire chi e perché lo ha preso di mira, prima che sia troppo tardi.
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Finalmente edito in Italia, dopo Quello era l’anno e La legge della notte, il terzo capitolo della serie che ha come protagonista Joe Coughlin Tutti i miei errori.

Dennis Lehane ha il dono di ricreare nei suoi romanzi ambientazioni differenti, riuscendo sempre nell’intento di coinvolgere il lettore al punto che la vostra sedia, si trasformerà in una poltrona di pelle bordeaux dai braccioli pallidi, consunti dal tempo; solleverete il Borsalino immaginario poggiato sulla testa e annuserete i vostri vestiti impregnati di fumo. In bocca percepirete note amare di mandorle tostate e polvere di cacao.

Magistrale il prologo, una festa del Dicembre 1942 dove sono invitate tutte le celebrità locali e il lustro e l’importanza di Joe Coughlin sono esaltati in poche righe molto incisive. L’ultima frase del capitolo, racchiude l’essenza di tutto il romanzo

A posteriori avrebbe ricordato quella notte come l’Ultima Festa, l’ultimo giro felice prima che tutto finisse in un marzo crudele”.

Tutti i miei errori non è un thriller dal ritmo serrato, anche se non mancano sparatorie e regolamenti di conti tipici di questo genere di storie.

Joe è un personaggio che non avresti mai voglia di lasciare. Se lo incrociassi per strada probabilmente cambieresti direzione o abbasseresti lo sguardo. Ma la grandezza della penna di Lehane è tale da renderlo umano agli occhi del lettore, un animo determinato ma fragile allo stesso tempo.

Scorrono le pagine e cresce la speranza che Joe possa finalmente prendere in mano la sua vita, – che peraltro è stata messa a repentaglio all’inizio del romanzo – possa mettere fine a quella sofferenza che ha nell’animo e possa realizzare i suoi desideri.

Già, ma quali sono i suoi desideri?

Chi è quel bambino che appare e scompare nella sua vita?

Tutti i miei errori è la resa dei conti che coinvolge il figlio Tommy, l’amante, la moglie – anche se non c’è più – gli amici di un tempo e i suoi colleghi. E’ una storia di lealtà e di principi che regolano una società.

È l’intero mondo di Joe Coughlin che viene messo in discussione, la sua disperata voglia di negare in primis a se stesso, la sua essenza.

 «Papà», disse Tomas, «c’è qualcuno di cui ti interessa l’opinione?»

[…]

«Per la maggior parte della gente non ho spazio nel mio cuore. Non che ce l’abbia con loro, ma non ho nulla da dargli.»

Tutti i miei errori è un romanzo profondo e struggente, carico di emozioni contrastanti, in cui la sottile linea che divide il bene dal male, il legale dall’illegale tende spesso a essere sfuocata, indistinta.

E’ un romanzo che vi consiglio di non perdere, a prescindere che abbiate o meno letto – o che vogliate farlo – i precedenti capitoli della serie.

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