Tre storie di sangue è il nuovo romanzo giallo del prolifico autore modenese Luigi Guicciardi uscito per Gilgamesh edizioni.
Ritorna il commissario Giovanni Laudani che coadiuvato dal suo nuovo collaboratore l’ispettore Bartoli dovrà indagare su tre inquietanti misteri: due anziane signore muoiono in circostanze alquanto sospette, per una delle due si pensa a un suicidio avvenuto col gas di scarico, un pittore viene trovato impiccato e lascia un testamenti dove tutti i suoi beni sono destinati a suo nipote e a una persona di fiducia completamente estranea alla famiglia e infine l’accoltellamento a morte di un restauratore e il ferimento di sua moglie.
Il commissario Laudani e l’ispettore Bartoli sono chiamati a indagare su più fronti, ma a prevalere sarà la scienza della deduzione e l’ottima intesa tra i due protagonisti supportati dal medico legale Turi.
La fatidica resa dei conti arriverà puntuale, ma lascerà un retrogusto amaro nelle vite dei personaggi che ruotano intorno a queste Tre storie di sangue.
Dopo i segreti riposano in pace, l’ottimo Guicciardi ripropone questo nuovo personaggio offrendo un giallo di assoluta qualità che si contraddistingue per la sua trama costruita alla perfezione sottoposta ai giusti ingranaggi che favoriscono lo sviluppo della storia che si avvale di dialoghi serrati e di una scrittura molto lineare che rende piacevole la lettura agli amanti di un genere intramontabile.
Cari all’autore modenese i riferimenti a due pilastri del genere come i giallisti Joseph Smith Fletcher ed Ezio D’Errico: il primo è uno scrittore e giornalista inglese appartenente alla cosiddetta “epoca d’oro” che è riuscito ad affermarsi attraverso più generi letterari, passando dal giallo, al genere horror e per finire alla fantascienza. Il secondo è stato un uomo poliedrico, sceneggiatore, pittore, drammaturgo e scrittore di gialli di successo con protagonista il commissario Emilio Richard. Vengono menzionate due opere letterarie di grande pregio e di rara reperibilità di questi due grandi autori del passato.
A volte per decidere le sorti di un buon libro giallo possono bastare 150 pagine di indiscutibile fattura per risultare efficace nella sua stesura che non si perda nelle lungaggini di una narrazione a volte fuori luogo e al tempo stesso poco credibile.
L’autore, che magistralmente narra le conseguenze nefaste di queste tre storie, decreta la resa dell’essere umano, che sia avido o vendicativo, ma pur sempre destinato a cadere, commettendo il più atroce dei mali: il delitto.
Ottima e appassionante lettura di un romanzo più che consigliato.