La Miliano che forse il lettore non si aspetta, un romanzo ambientato negli anni 80, un bar che diventa il punto di riferimento e luogo di ritrovo e infine ci sono loro i protagonisti: sono degli strampalati e come al solito improvvisati investigatori, il muscoloso Mario, l’idraulico Pino, la buttafuori Eddy e Villiam il barista.
Ora vien da chiedersi in una Milano che primeggia per il suo slang, con dei protagonisti che fan parte di uno spaccato di vita quotidiana chi poteva inventarsi un giallo che porta un titolo insolito come Tira mòlla e messèda?
Beh, non è poi cosi difficile! Sarà quella mattacchiona della Varalli?
L’autrice nativa di Varese accantona le sue squinzie e ci offre una storia con dei personaggi imperdibili.
Tira mòlla e messèda è il suo nuovo romanzo uscito per la Todaro editore.
Un fugace incontro con questi nuovi protagonisti c’era già stato nelle precedenti antologie Quattro volte Natale uscita nel 2020 e Odio l’estate nel 2021 uscite sempre per Todaro editore.
Ed era giunto il momento per dare seguito a stravaganti personaggi attraverso un vero e proprio romanzo in cui l’attenzione si focalizzasse su un comune bar.
Il bar William del quartiere Sarpi diventa luogo di incontri e di tante chiacchiere e perché no, anche di qualche piccolo mistero da risolvere: alle poste c’è un avviso di giacenza da ritirare è il destinatario della busta è l’idraulico Giuseppe Possa detto Pino.
Questa busta con mittente sconosciuto contiene una misteriosa musicassetta.
Se i protagonisti si aspettavano brani rock o di musica leggera resteranno certamente delusi perché una volta inserita nel registratore ascolteranno suoni e rumori che sembrano provenire da un film di fantascienza o dall’album Ummagumma o Atom Heart Mother del rock psichedelico dei Pink Floyd.
Non è fantascienza e non è la rumoristica di cui i Pink Floyd ne faranno nel corso degli anni una vera e propria arte, si tratta allora forse di uno scherzo?
Il mistero si infittisce come non mai, la musicassetta diventa l’elemento cardine per sviluppare una vera e propria indagine, anche perché gli oggetti non vengono spediti mai per caso? E se fosse una richiesta di aiuto da parte di qualcuno che non era nelle condizioni di far sentire la propria voce?
Gli investigatori improvvisati ci metteranno tutto il loro acume per venire a capo di una vicenda dai contorni torbidi che occorre essere al più presto approfondita.
Una commedia gialla nella Milano da bere festaiola degli anni 80, in cui la maggior parte dei cittadini si barricava nelle case di ringhiera appartenente a quei quartieri proprio come la zona Paolo Sarpi, nota come Il borgo degli ortolani.
Ma la Milano degli anni 80 diventerà più figlia dei giorni nostri, perché sarà un periodo in cui imperverserà la criminalità organizzata diventandone la capitale a causa di rapine ed estorsioni e addirittura sequestri di persona.
La domanda sorge spontanea come si contestualizzano le varie vicende dell’epoca che hanno scritto pagine importanti della storia del nostro paese in una commedia gialla dai toni morbidi e leggeri?
Paola Varalli è riuscita a costruire una trama con dei personaggi pittoreschi che fan parte di una quotidianità genuina attraverso dei dialoghi giocosi e che divertiranno il lettore, ma che al tempo stesso non faranno mancare sospetti e congetture per un mistero che nasconde qualcosa di losco e inquietante.
Il significato del titolo del romanzo sarà svelato in queste incredibili pagine che legheranno il connubio giallo-commedia; intanto non mi resta affermare che la Varalli non sbaglia un colpo e non tradisce mai le attese del lettore.
Non posso che augurare agli amanti del giallo, un’esilarante e scoppiettante avventura tutta milanese in cui non mancherà il famoso coup de theatre!