Svegliare i leoni è una lunga riflessione sulla fragilità dei principi morali e sul senso di colpa che ne deriva. L’idea del romanzo nasce da una storia vera, raccolta dall’autrice durante un viaggio in India. Un israeliano, che stava attraversando in moto l’Himalaya, le raccontò di aver investito un indiano e di averlo abbandonato sul ciglio della strada. Gundar-Goshen, rimasta dapprima sconvolta dal racconto, anche perché il motociclista le era parso un uomo pacato e ordinario, distante dalla malvagità, realizzò che forse una reazione apparentemente così inqualificabile sarebbe potuta succedere a chiunque, in un contesto specifico.
Gundar-Gohsen, laureata in psicologia e attivista per i diritti umani, ha realizzato un racconto dal tratto lucido e potente, che scava nell’intimo dei personaggi portando in superficie le anse più torbide dell’anima.
La suspense tiene alta l’attenzione al filo della narrazione, mentre l’inconscio empatizza con tutti i personaggi, sfaccettati frammenti caleidoscopici del disordinato universo dell’animo umano. Decidere quale sia la vittima o il carnefice diventa una questione complessa, perché ognuno dei due ruoli è interconnesso e fuso in quello opposto. La conseguenza naturale di questa opacità è la relatività dei principi morali, necessariamente subordinati alle priorità vitali dell’individuo.
Il tema dell’immigrazione, centrale al racconto, è trattato in tutta la sua complessità senza mai scadere in retoriche o semplificazioni di parte, con lucidità e verosimiglianza.
Goshen è riuscita a rappresentare la profondità psicologica di tutti i personaggi, bilanciando perfettamente l’equilibrio tra analisi introspettiva e narrazione degli eventi.
Il ritmo incalzante degli accadimenti, cavalcati in un crescendo di colpi di scena, giunge alle porte del thriller, inchiodando il lettore alle pagine del racconto, nell’attesa del tassello finale per il completamento di un puzzle narrativo che si forma sempre più chiaramente ad ogni capitolo.
Il risultato è una lettura originale e coinvolgente, perfetta per chi è alla ricerca della complessità raccontata in modo raffinato e profondo, ma irraggiungibilmente chiaro.