Recensione a cura di Marianna Di Felice
Letto in tre giorni, che per una persona che lavora significa in alcune ore, perché Dugoni si supera ogni volta che scrive un nuovo thriller! Mi è piaciuto fin dal suo primo libro, ma ora è diventato come una calamita, ora devo leggerlo per forza e attendo ogni volta una sua nuova avventura, o meglio una nuova avventura della detective Crosswhite! In questo nuov thriller ci sono ancora più ombre dei precedenti perché Tracy è stata trasferita nella sezione dei casi irrisolti e se nella sezione crimini violenti la tensione e la brutalità dei crimini commessi era altissima, in questa nuova sezione c’è molto di più! In questa nuova sezione emerge il torbido, il sudicio dei seriali o dei criminali che compiono delitti nascosti prendendo di mira persone emarginate, persone che non spiccano nella società e se scompaiono non se ne accorge nessuno! Tranne i loro familiari che pregano i detective alla centrale di seguire il caso della loro figlia, magari fuggita di casa o del loro parente che ha preso una sbandata, ma la polizia ha casi più urgenti da seguire, è sempre così! In effetti ci sono molti crimini in una città come Seattle, come in molte altre città, ma i protagonisti nascosti di questi delitti dovrebbero ricevere un minimo di attenzione, un minimo di dignità! Molti emarginati non hanno avuto una guida e si ritrovano faccia a faccia con una realtà menefreghista, molti altri hanno subito degli shock e a contatto con la società più cruda cercano di cavarsela come possono. Tracy ha preso a cuore la loro situazione, ma si trova casi per i quali non esistono prove! Casi decisamente difficili attraverso i quali la Crosswhite riesce a barcamenarsi perché uno di quelli si intreccia ad un caso recente della sezione crimini violenti! Sicuramente un colpo di fortuna unito alla tenacia e all’arguzia della detective. La preoccupazione del suo nuovo lavoro è rivolta alla sua mente che potrebbe far riaffiorare il periodo di ricerca della sorella scomparsa. Anche la sorella di Tracy, sarah, era un caso non risolto e prendeva polvere negli scaffali, ma la voglia di aiutare gli altri è troppo forte in Tracy. Il suo collega uscente, della sezione casi irrisolti, le ha detto che era meglio provare anche se si falliva che avere il rimpianto di non averlo fatto e sulla base di questo pensiero Tracy si butta a capofitto su due casi. Inutile dire che Dugoni sa come far credere al lettore che l’assassino possa essere qualcuno che poi risulta essere un altro, perché è davvero bravo in questo! Questo thriller si legge d’un fiato perché il lettore non vuole stare troppo lontano dalla svolta, dalla verità che si palesa solo alla fine per entrambi i casi che Tracy sceglie! Nel primo sono protagoniste due prostitute e una ragazza che si era trasferita in una zona di Seattle dalla California; nel secondo la protagonista è una bambina divisa e contesa da due genitori in cui una attacca sempre l’altro e l’altro cerca di accontentare in tutti i modi la figlia. Nel primo caso ci sono delle emarginate scomparse da cinque anni, dimenticate da tutti verso le quali il riflettore punta la sua luce grazie alla ragazza che si è trasferita da poco, che non ha una condizione precaria, ma purtroppo per lei è nuova e non ha amici. Nel secondo caso c’è una scomparsa che risale a cinque anni prima, nella quale una bambina che odiava la casa della madre e adorava il padre iniziava ad avere comportamenti rabbiosi sui quali Tracy farà luce e due genitori sbagliati ognuno a modo suo. Situazioni complicate per Tracy visto che nel primo caso non ha nemmeno un DNA dal quale partire. Ma la Crosswhite ha già due medaglie al valore per aver risolto casi difficili come quello di sua sorella, quindi il lettore la seguirà passo passo, lungo il suo iter di indagini, riuscirà a stupirsi alla fine e anche a commuoversi perché l’autore emoziona il lettore ogni volta!