Spine
SPINE Anno 3959. La Terra non è mai stata tanto ricca e rigogliosa. Nello scenario mozzafiato di una società verde e solare, l’umanità allargata prospera grazie al lavoro degli animali, con spettacolari arbopoli senzienti che svettano fronzute, prendendosi cura di chi le abita. La maestria dei bioarchitetti nel generare casealbero dalle forme e dai colori strabilianti non ha limiti. Ellie, però, è nata nel buio di una colonia spaziale. Vuole vedere la Terra e sbarca da clandestina, ma la gioia dura poco, perché qualcuno vuole ucciderla. Non ha nessuno su cui contare, e mentre la situazione precipita, segreti celati con cura vengono a galla nella consapevolezza di non avere tempo per rimediare…
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Recensione a cura di Massimo Ghigi

Ho cominciato a leggere narrativa di fantascienza italiana solo di recente, la collana da edicola Urania è stata una scelta obbligata e, grazie a qualche bella antologia di racconti ho scoperto, è il caso di dirlo, nuovi mondi ricchi di fascino.

A ruota, indagando e informandomi, ho scoperto un sottogenere forse ancora non molto conosciuto che si chiama solarpunk. In realtà parlare di un genere letterario è decisamente limitativo perché il solarpunk è un vero e proprio movimento di pensiero con tanto di manifesto; direttamente dal sito www.solarpunk.it si legge: “Il solarpunk è un genere letterario ed è un’estetica. È anche un movimento: immagina un futuro migliore e costruisce strategie operative per renderlo possibile. Nato negli anni ’10 di questo secolo, il solarpunk si fa interprete di sentimenti e istanze che chiedono un progresso collettivo, organico, equo, ecologico, inclusivo. Fin dai suoi inizi esprime una visione politica complessa e aperta, ma chiara: inclusiva, femminista, ecologista, utopista, anarchica, organicista. Anticapitalista, antirazzista, antipatriarcale, antispecista.”

Bene, limitandoci in questa sede ad analizzare il solo aspetto letterario, il romanzo di Franci Conforti, è uno splendido esempio di romanzo solarpunk! Se avete letto la sinossi, infatti, troverete tanti indizi che portano in questa direzione e vi assicuro che è una lettura di un fascino incredibile! Basta lasciarsi andare e tra una pagina e l’altra, chiudere gli occhi e immaginare una Terra dove le persone vivono all’interno di città sono costituite da piante dotate di una propria sensibilità e personalità e dove i mezzi di trasporto sono animali con una propria incredibile intelligenza.

Ammetto che, personalmente, non è stato immediato l’approccio a questo libro perché l’autrice é veramente dotata di una fantasia strabiliante (al contrario del sottoscritto!) che le ha permesso di creare mondi nuovi con nuove parole, creature e civiltà, per certi versi è un po’ come leggere un libro in una lingua diversa dalla propria, ma vi assicuro che proseguendo nella lettura, questo mondo diventerà un po’ casa vostra.

Detto questo, da subito mi sono appassionato alle disavventure della protagonista Eleonor Salgado, nome d’arte Ellie Sa, capelli color zaffiro, conduttrice di  ha una trasmissione tv su Probe, una colonia della Terra, trasmissione che le permette di mettere in atto il proprio ruolo di negoziatrice al fine di tutelare gli interessi degli animar, animali intelligenti che lavorano con gli uomini, e impedire così che vengano maltrattati e sostituiti da friendz, creature sintetiche e, per questo, più efficienti.

“Gli animar cominciarono così e poi furono usati nello spazio: come cavie, come produttori di cibo, come bassa manovalanza in ambienti ostili. E nello spazio si sperimentò senza troppi vincoli etici fino a ottenere gli animar attuali. E ora si buttano, perché si è trovato di meglio: i friendz. Non mangiano, non sporcano, li aggiusti solo se ti va e li accendi quando ti pare…”

Uno degli aspetti che di più ho apprezzato è stato vedere la Terra attraverso gli occhi Ellie, vi assicuro che è un’esperienza unica, è come rivedere ciò che per noi è normale e scontato, con gli occhi di un bambino che vede tutto la prima volta:

“(…) avrei salvato degli animar, mi avrebbero pagata in crediti terrestri e poi avrei incassato quel chip. Poteva esserci una vera fortuna. Accidenti. E poi stiamo parlando della Terra! Il posto più incredibile dell’universo intero, con gli oceani e le immense arbopoli sognate dai solarpunker duemila anni fa.”

“Non avevo mai visto il mare. Il mare non è tanta acqua salata, è una presenza. Ti tiene lì a fare i conti con una qualità speciale che ha la materia inanimata, o forse, diversamente animata. (…)”

Se non vi basta, aggiungete a quanto vi ho detto, una trama degna di una spy story con un’organizzazione criminale, la Spine che da il titolo al romanzo, che da una caccia senza tregua alla nostra eroina, fino al finale del romanzo.

Vorrei riportare ancora tante altre citazioni perché, come spesso succede con la narrativa di fantascienza, e anche ‘Spine’ rispetta alla grande questa ‘regola’, il genere letterario è solo un mezzo per parlare di argomenti importanti come la salvaguardia dell’ambiente, la difesa delle minoranze e altro ancora, ma mi rendo conto che correrei il rischio di rivelare troppo e toglierei ai lettori il piacere di scoprire questo bellissimo libro per cui, da parte mia, non mi resta che consigliarvi di volare in edicola e accaparrarvi la vostra ambita copia!

Per quanto mi riguarda, andrò a recuperare le altre opere di Franci Conforti perché penso che questo ‘Spine’, vincitore del Premio Urania 2021, sia solo la punta di un iceberg immenso e tutto da scoprire!

Alla prossima!

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