RECENSIONE a cura di Todaro Edoardo
Decisamente interessante questo noir scritto da Michele Navarra. Grazie alle sue pagine ci addentriamo nel mondo di una Sardegna particolare che non è quella meta di turismo, di spiagge invidiabili ecc … ma quella con tratti misteriosi e con una cultura atavica. La Sardegna nella quale vige una legge non scritta, dove il riferimento per intere generazioni è stato, ed è, il codice barbaricino non scritto e tramandato oralmente. Pagine che ci ricordano, con la descrizione di forme di sessualità poco tradizionali, Gavino Ledda e Padre padrone. Navarra, da avvocato penalista qual è, mette a confronto la giustizia dei tribunali: lenta; e la giustizia barbaricina: feroce ed inesorabile. E’ l’avvocato Gordiani, personaggio inventato da Navarra, che ci mette a confronto con i dubbi, dopo 25 anni di professione, sulla giustizia e la legge che spesso sono in contraddizione, sul diritto alla difesa, su cosa accomuna accusa e difesa e cos’è la verità assoluta se non qualcosa di diverso da quella processuale. Leggendo queste pagine si è portati a credere di trovarsi di fronte alla classica faida tra famiglie. Faida che nasce, e si sviluppa, per futili motivi …. Invece possiamo scoprire quanto l’attaccamento alle tradizioni possa servire per coprire altro. Comunque se anche i dubbi che tormentano Gordiani sono del tutto attuali, quello che possiamo dire è che il codice barbaricino di fatto non esiste più. “ Solo dio è innocente “ ha un altro pregio: ci riporta alla memoria luoghi e personaggi che hanno segnato il passato di questo paese: da Pasquale Barra, o animale, al carcere di Badu e’ carros. Alla fine di questi pagine nascono due convinzioni: 1) i dubbi sulla giustizia rimarranno tali; 2) l’avvocato Gordiani/Navarra sicuramente avrà altri incarichi che seguiremo, e leggeremo, con attenzione.