Se questo è un valzer – Gianluca Calvino
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Se questo è un valzer – Gianluca Calvino

Trama

Napoli. Università Orientale. Nel bel mezzo del cortile viene ritrovato il cadavere di Jamil Bouda, nordafricano dal passato oscuro, da tutti chiamato Vetril per il vezzo di portare sempre con sé un tergicristalli a mano. Un caso complesso, sul quale è chiamato a indagare Marcello Orlando, commissario pigro e politicamente scorretto, ma coadiuvato da una squadra molto più solerte di lui. Intorno al delitto gravitano tanti altri personaggi: una bizzarra studentessa che ripete sempre le cose; un ragazzo ombroso e romantico che ha la fissa di fare barchette di carta; un prete con trascorsi da pugile; un pusher dall’animo gentile. Tutti protagonisti, più o meno volontari, di un macabro valzer di morte.

Recensione a cura di Dario Brunetti

Se questo è un valzer è il nuovo romanzo giallo di Gianluca Calvino per la casa editrice partenopea Homo Scrivens.

Un autore interessante e di buona prospettiva che presenta ai lettori un giallo fresco e godibile dando un taglio piacevolmente ironico, ne giova una scrittura funzionale con un linguaggio immediato e di sostanza con una trama che si distingue per tre voci narranti.

I personaggi della storia per nulla banali e scontati, anzi azzeccati e al tempo stesso imprevedibili, ognuno di loro spicca per la sua atipicità, a partire dal commissario Marcello Orlando, un uomo pigro e particolarmente scontroso che si avvale di una squadra di tutto rispetto, il brillante e impeccabile ispettore Egidio Conti, un elemento su cui contare per la sua affidabilità e concretezza e poi c’è un prete con il suo trascorso da buon pugile, si tratta di Riccardo Sacco che gestisce una casa di accoglienza per diseredati di ogni paese, poi c’è Camilla, una studentessa stravagante dedita allo studio del francese e tanti altri che vale la pena scoprire perché son tutti ben delineati alla perfezione dall’autore.

Pur in un libro con personaggi che non sembrano prendersi sul serio, se si tratta di un giallo scatta automaticamente il delitto, si tratta di un nordafricano Jamil Bouda ucciso a coltellate, lo chiamano tutti “Vetril” perché era munito sempre di un tergicristalli a mano. Cosa nasconde la sua morte ? Come mai è stato ucciso un ragazzo innocente e in quale brutto guaio si era cacciato?

Anche una storia raccontata in maniera leggera per stemperare i toni con la finalità di ammorbidirli nasconde il suo lato oscuro, l’indagine si presenta particolarmente complessa, l’ambientazione è l’Università l’Orientale di Napoli, luogo dove è accaduto l’omicidio e ci sono molti giovani studenti di tutte le etnie che cadono in qualche trappola, ne ha fatto le spese il povero Jamil, ed è un segnale forte per  prendere in mano le redini della situazione, in questo caso il gioco di squadra è fondamentale più che mai per capire cosa c’è dietro questa strana e inspiegabile morte.

Un mal fidato vicequestore mette alla prova le capacità del commissario Orlando e dei suoi collaboratori, ma ogni delitto è risolvibile, ci vuole calma e strategia come se si giocasse una partita a scacchi con l’assassino e non di certo quella virtuale che ha lasciato in sospeso il protagonista a casa sua davanti al pc.

Proprio un bel tipo il commissario Orlando, la sua flemma e la poca determinazione mettono in discussione le sue capacità di poliziotto, anche le sue liti con moglie e figlio sono molto divertenti, fanno di lui un personaggio esilarante che si deve per forza di cose sdoppiare ma alla fine quel che conta è l’indagine da risolvere e nonostante le avversità, riesce sempre a uscirne vincitore, con un attestato di merito che va condiviso con la sua squadra.

L’autore utilizza dei flashback e più piani di narrazione per spostare l’attenzione del lettore e dare identità doppia ai suoi personaggi ne viene fuori un testo molto ben riuscito che si avvale anche di una particolare vena comica per focalizzare l’attenzione su delle tematiche importanti da non sottovalutare assolutamente perché sono un po’ lo spaccato di vita di molti giovani, soprattutto se sono ragazzi immigrati, diventano delle facili prede da catturare e attirarle in qualche sporco giro.

Una lettura coinvolgente e più che consigliata, con Calvino anche se non si tratta dell’immenso Italo, ma di Gianluca potrebbe andare bene, un autore molto promettente che non può passare inosservato ed è qualcosa che mi preme sottolineare soprattutto quando si intravede del talento, è giusto metterlo in evidenza.

 

Dettagli 

  • Copertina flessibile:208 pagine
  • Genere: Giallo
  • Editore:Homo Scrivens (7 maggio 2020)
  • Collana:Dieci
  • Lingua:Italiano
  • ISBN-10:8832781492
  • ISBN-13:978-8832781496
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