Sbirre concentra tre racconti di donne che hanno valicato il confine, scavato nell’animo umano, nel torbido e patteggiato con il diavolo. Si alimentano di ferocia e sanno vendicarsi. Ognuna di loro, a modo suo, è riemersa o porta ancora i graffi di una battaglia, oppure non ha più nulla da temere perché ha già perso tutto. Tutte hanno oltrepassato qualcosa, il limite sempre più labile tra bene e male, i sentimenti in ogni declinazione e quella parvenza sottile di innocenza quasi fanciullesca. Si vestono di eleganza e di odio.
Il nero è il colore predominante che spicca in questi tre racconti nati da tre eccellenti penne del panorama letterario.
Massimo Carlotto ci parla di Anna, bella, colta, gentile ma che ha deviato dalla strada maestra senza farsi problemi, ha già saltato il fosso scoprendo l’eccesso in ogni sua forma. Il suo nord-est si offre ai blocchi di partenza. Tocca a lui aprire questa prestigiosa staffetta
Giancarlo De Cataldo ci presenta Alba che ci trascina nel dark web, nelle retrovie della rete, nella parte oscura di Internet dove tutto è lecito. Un salto in un gioco che catalizza: il “blue whale”con le sue insidie.
E poi in ultimo c’è lei, Sara che ci aspetta in un reparto femminile, al secondo piano di un negozio economico. Lei che sa attendere per lunghe ore, abile nel leggere sulle labbra, un dono speciale che le permette di carpire innumerevoli segreti. La protagonista avrà uno spazio più ampio in un libro alei dedicato, grazie al suo creatore Maurizio De Giovanni .
Basta poco per entrare nella Collana Nero Rizzoli, che sa raggiungere i suoi obiettivi e manipolare la cronaca come pochi altri.
L’autovettura in copertina è rigorosamente nera e ha la portiera già aperta.
Andiamo in libreria, chi mi farà da complice in questo mio nuovo viaggio?