Sangue nero è un romanzo noir di Andrea Ferrari uscito nel 2016 con Novecento 2017 e ripubblicato in una nuova edizione per Laurana, primo della serie dedicata all’investigatore privato Angelo Babacar Bossi.
Il ragazzo è uno spilungone muscoloso alto quasi due metri, di origine senegalese ed è stato adottato da una famiglia bergamasca.
Un tipo davvero esilarante e ironico che non rinuncia alle scazzottate da saloon e che va fiero del suo dialetto bergamasco, nutre delle ostilità nei confronti dei meridionali, definendoli terun ed è tifoso sfegatato dell’Atalanta impegnata nella lotta per non retrocedere in serie b.
Titolare di un’agenzia investigativa, lavora con Martina, una ragazza educata quanto paziente che svolge il ruolo di segretaria.
Angelo viene ingaggiato da un ricco imprenditore della zona, l’ingegner Belotti per fare da balia alla scapestrata figlia Adelaide che sembra frequentare cattive compagnie e non rinuncia alla cosiddetta “ fame chimica”.
Dovrà sorvegliarla e al tempo stesso capire chi sono i fornitori, quando ci scapperà il morto la situazione tenderà a complicarsi e a prendere una piega del tutto inaspettata.
Un noir ben scritto con protagonista assoluto un personaggio fuori dagli schemi capace di andare contro corrente, un simpatico antipatico (per usare un ossimoro) risulterà il Babacar Bossi agli occhi dei lettori che deve sottrarsi dalle grinfie di spacciatori africani e dalla polizia alla quale deve dar conto delle sue indagini segrete al soldo dell’ingegnere.
Ma la bellezza di questa storia magistralmente raccontata, sta nel modo in cui l’autore è riuscito a mescolare nuovamente carte di una trama che gode di un lodevole intreccio narrativo.
Non intendo assolutamente svelare nulla del romanzo perché mi sembra doveroso che i lettori scoprano prima di tutto le peripezie di questo aitante investigatore e i vari personaggi della storia: il brillante ingegner Belotti, un imprenditore ambizioso e molto sicuro di sé, sua moglie Luciana, una donna affascinante e misteriosa, la figlia Adelaide, una ragazza sfuggente e imprevedibile, il sospettoso e abile maresciallo dei carabinieri Ventricelli con i suoi angeli custodi gli agenti Nicosia e Panebianco e l’amico fraterno del Bossi, il Bepi, persona fondamentale con cui condivide gioie e dolori.
Un romanzo noir tra il serio e il grottesco in cui si affronta la tematica inerente allo spaccio della droga nel territorio bergamasco; molti giovani diventano pusher e vittime di questi giri pericolosi che li porta a essere solo ed esclusivamente degli eterni sconfitti. Molto spesso nel mirino ci sono discoteche e locali notturni dove si registra un alto consumo di droghe e alcol.
Ferrari attraverso uno stile immediato e asciutto, è riuscito a trattare un tema così delicato attribuendo quel giusto tocco di leggerezza e di sana ironia per cercare di smussare gli angoli e i contorni di una storia nera.
Ad accompagnare gli amanti del genere in questo viaggio letterario non mancherà tanta di quella musica che farà da colonna sonora al romanzo, sembrerà di essere in una pellicola cinematografica e se lo fosse realmente devo dire che non sarebbe poi tanto male!