Romolo. Il primo re
In una terra selvaggia e primordiale, ammantata di storia e superstizione, un vomere traccia il solco di una città: nessuno immagina che è appena nata Roma, la Città Eterna. La storia dietro quell’attimo fatale è però molto diversa dalla leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo di fame, freddo e carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di sopraffazione. E la lupa non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato. Perché la fondazione di Roma è un’avventura cruda e disperata, un’epopea di resilienza, un solco di sangue tracciato nel nostro passato che racconta la sfida primordiale fra due gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso esito, che ne ha proclamato il vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha combattuto nel fango e nel dolore, l’uomo che per realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla violenza, dando così inizio alla più gloriosa potenza antica che la storia ricordi. Romolo, il primo re. Voce di Oriana Ramunno [soundcloud url=”https://api.soundcloud.com/tracks/565974828″ params=”color=#ff5500&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&show_teaser=true” width=”100%” height=”166″ iframe=”true” /]
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Con uno stile crudo e tagliente, Franco Forte e Guido Anselmi ci catapultano in una Roma primordiale, fatta di fango, foreste inaccessibili e pericolose, case che non sono null’altro che capanne.

La Roma imperiale di ori e marmo, quella che farà tremare interi popoli, non è che un pallido abbozzo nella mente del visionario Romolo, che sogna già un’Urbe che piegherà tutti al suo cospetto.

In questa terra ancora selvaggia si consuma il dolore di una madre, Rea Silvia, costretta ad affidare a una “lupa” i suoi due gemelli. Uniti nel sangue, sarà lo stesso sangue a dividerli, giacché in un luogo così aspro la lotta del capobranco non lascia posto ai sentimenti: Romolo, come il mito ci insegna, traccerà il primo solco della Città Eterna con la vita di suo fratello Remo, la cui personalità complessa è scandagliata a fondo fin dalle prime pagine del romanzo, che lo dipingono come fragile al cospetto di un Romolo forte, caparbio e coraggioso.

Tra lotte feroci e amori capaci di sopravvivere tra sangue e rabbia, si consuma la storia del fondatore di Roma, un uomo moderno in una società buia e arcaica.

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